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Sci alpino, Sofia Goggia dopo la prova: “Non avevo paura e dolore. E’ un miracolo esserci”

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E’ una Sofia Goggia con il sorriso, serena e soddisfatta dopo la prima prova della discesa libera femminile alle Olimpiadi di Pechino 2022. La bergamasca è tornata sugli sci dopo la terribile caduta nel superG di Cortina e ha offerto anche una buona impressione in pista. Queste le sue prime parole ai microfoni di Rai Sport: “Sono contentissima. Dopo il volo di Cortina è già un miracolo essere qua. Oggi ho fatto la mia prova di discesa, non ho avuto spazio per i dubbi, per nulla e sono partita molto tranquilla. Ho cercato solo di restare sui piedi, di capire il ginocchio, le reazioni, la pista e la neve”.

Continua Sofia sulla prova odierna: “Ho tirato dei grandi ‘frenoni’ ma ci sta, anche perchè nei giorni scorsi ho cercato di fare una progressione veloce, perché il tempo era quello che era. Oggi era importante sentire gli appoggi, non avere nemmeno una curva con l’esterno scarico. Se il mio corpo è nella posizione ideale, allora vado”. 

I pensieri di Goggia in questi ultimi giorni sono stati tanti, anche brutti, ma l’azzurra ha vissuto sensazioni diverse al momento della partenza: “Se ho avuto paura a Cortina dopo il volo di Altenmarkt, ho pensato chissà al cancelletto quanta ne avrò. Invece oggi ero concentrata, serena e consapevole di poter far quello che potevo fare con i mezzi che ho adesso”. 

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Le emozioni e la gioia di essere all’Olimpiade: “Quando sono arrivata in ricognizione e ho visto il logo di Pechino 2022 ero felicissima. Le Olimpiadi sono il posto dove si realizzano i sogni da bambini e nonostante le mie condizioni sono qua”.

Ancora Sofia in chiusura sulla prova e su come si sente dopo questo primo vero giorno olimpico: “Oggi non era facile buttarsi giù in discesa, anche se era una prova, su una pista nuova e senza aver fatto la sciata in pista l’altro giorno. Sono molto contenta e siamo in costruzione”. 

Sofia Goggia ha poi rilasciato delle dichiarazioni articolare anche alla Fisi: “Non ho fatto il superG per i pochi giorni sugli sci ma soprattutto perché è un’incognita, non puoi costruirlo come la discesa libera. Chiaramente non sono al top, anzi, sono in una forma scarsa. Avevamo deciso due giorni prima che non l’avremmo fatto, per evitare di avere troppe pressioni, con curve trabocchetto sulla mia gamba sinistra, che tiene se faccio le cose giuste ma non è così pronta e reattiva. Ho fatto una progressione incredibile ma ci vogliono i loro tempi. Ne ho fatte di gare con i dolori, a dir la verità non ne ho adesso, ma la voglia di correre e fare le cose bene, fare una discesa olimpica, che per me è la cosa più bella che possa esistere, è tanta. Ci eravamo prefissati di fare una prova con molta calma e son contenta che in partenza non ho avuto paura, non ero pervasa dal terrore come pensavo avrei potuto essere. Ero ben concentrata e consapevole delle cose da fare, sono molto contenta. Chiaramente ho frenato, avevo un po’ di paura sulla parabolica intermedia però va tutto bene, e anzi, in due curve nel piano ho sentito la bellezza della velocità. Era importante fare una discesa così, di avere un approccio costruttivo; bellissimo essere qua. Ho fatto di tutto per esserci perché l’Olimpiade è l’Olimpiade. Fa malissimo sapere di essere imbattuta da dicembre 2020 e di non potersi giocare le proprie carte anche nel superG. Non c’è stato un minuto in cui ho pensato di non farcela, tranne il giorno dopo l’infortunio. Grazie all’aiuto dei medici ho detto che ci avrei dovuto provare, perché non posso accettare di essere rasseganti a prescindere. Stamattina in ricognizione, vedendo i cinque cerchi olimpici ero contentissima. Oggi ero tranquilla, serena e consapevole di frenare dove serviva e fare quello che sapevo. Oggi sono arrivata a 1”55, partita con anche un po’ di foschia, lenta non sono… poi vediamo”. 

FOTO: LaPresse

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