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Sci di fondo
Sci di fondo, Federico Pellegrino ha sognato di battere Klaebo: il testa a testa col norvegese. E se fosse partito davanti?
Una battaglia splendida: questa è quella che si è vista nella finale della sprint a tecnica libera che ha dato allo sci di fondo italiano la prima medaglia alle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022. E Federico Pellegrino ne è degno possessore, visto lo spettacolare duello con Johannes Hoesflot Klaebo, fuoriclasse tra i fuoriclasse.
La condotta di gara di Pellegrino, nella sostanza, è stata perfetta per ciò che ha potuto fare. Klaebo non ha mai mollato la testa, facendosi portatore di una leadership che gli ha consentito di tenersi la testa fino alla fine. Anche a costo di avere un momento di rallentamento verso l’ultima curva, compattando quelli che erano rimasti in lotta prima della volata finale.
Eppure, partendo da dietro, Pellegrino è apparso a un certo momento, per qualche breve decimo, in grado di compiere la rimonta, quella che lo avrebbe consegnato alla storia proprio contro l’uomo che da un lustro sta rivoluzionando i libri legati alla specialità.
Il che porta a porre una domanda quasi naturale: e se “Chicco”, in un modo o nell’altro, fosse riuscito a prendere la testa all’ultima curva? Difficilissimo prevederlo: è capitata proprio questa evenienza in passato (vedere alla voce Mondiali di Seefeld 2019), e Klaebo trovò la forza di rimontare e passare, benché quello fosse un arrivo di tipologia ben diversa. Questo a dire che, benché in posizione favorevole, per l’italiano non sarebbe stato scontato tenere a bada la furia del norvegese, anzi.
Ciò che rimane, ad ora, è un argento che fa enorme morale, perché testimonia la forma dell’alfiere azzurro e porta anche a pensare in positivo volendo porre l’occhio sulla team sprint. Dove, a questo punto, non è impossibile tentare una seconda medaglia.
Foto: Gio Auletta/Pentaphoto