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Sci di fondo
Sci di fondo, Pechino 2022: Alexander Bolshunov oro nella 50 km diventata 30, ritiro per Klaebo. Salvadori 18°
Alexander Bolshunov conquista la medaglia d’oro nella gara più strana, e anche difficile per condizioni, del programma delle Olimpiadi Invernali di sci di fondo a Pechino 2022. Il russo, infatti, prevale non in una 50 km a tecnica libera con partenza di massa, ma in una 30. Anzi, per ssere precisi, una 28.4: un fatto, questo, che indispettisce più di qualcuno, con il britannico Andrew Musgrave che affida a Twitter un pensiero particolarmente piccato.
FIS have just shortened the Olympic 50km to a 28km because it’s a bit cold and windy. I don’t see that that will make it any warmer or less windy.????♂️ What a f@*king joke!
— Andrew Musgrave (@musgraveandrew) February 19, 2022
Rinvio di un’ora e accorciamento o no, alla fin dei conti è sempre Bolshunov il dominatore: 1:11’32″7 il tempo del russo, al terzo oro di questa rassegna olimpica, oltre che alla quinta medaglia su altrettante gare disputate. Doppietta per il Comitato Olimpico Russo con Ivan Yakimushkin argento a 5″5, mentre il bronzo se lo prende il norvegese Simen Hegstad Krueger a 7″.
Il primo a saggiare le condizioni di tutti è Holund, che però viene riassorbito. Il gruppo norvegese cerca di fare il suo nella fase iniziale, mentre tira un vento fortissimo e il freddo è freddo reale, non per modo di dire. Klaebo marca stretto Bolshunov, almeno finché può.
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Quel finché può sottolinea, nei fatti, il cambio di situazione che arriva poco prima di metà gara. Il russo prende forza, i suoi compagni pure una volta che vedono lo staccarsi del grande rivale, che resiste qualche altro chilometro e poi decide per il ritiro, mentre gli altri norvegesi cambiano sci, e in qualche caso materiali.
Dopo il ventesimo chilometro sono in dieci a restare in lotta per le medaglie, ma chi crea ancora scompiglio è sempre lui, Bolshunov, che forza e se ne porta dietro quattro, due norvegesi e altrettanti connazionali. Krueger, Roethe, Yakimushkin e Maltsev sono quelli che lo seguono, ma ben presto, di questi, resiste soltanto il primo rispetto al forcing. Yakimushkin, però, andando del suo passo aspetta un po’ e poi rientra.
Nell’ultimo chilometro, però, arriva l’affondo decisivo dell’uomo dei Giochi per il fondo, che prende qualche metro e non lo molla più, lasciando agli altri due le restanti piazze sul podio. Quarto Artem Maltsev a 10″7, quinto Sjur Roethe a 15″8, sesto Denis Spitsov a 26″2. In breve, quattro russi nei primi sei.
Settimo il primo slegato da questo duo, il francese Clement Parisse a 28″8, seguito dall’americano Scott Patterson a 33″9, dallo svedese William Poromaa a 56″4 e dall’altro transalpino Maurice Manificat a 57″6. La parabola olimpica di Dario Cologna si chiude con il 14° posto: 1’58″4 di ritardo per lo svizzero, un monumento di questo sport.
Buono il risultato di Giandomenico Salvadori, migliore dei due italiani e autore di una gara di livello adeguato al contesto, con un ritardo di 3’16″4. Finisce invece 32° a 4’32″7 Paolo Ventura.
Foto: LaPresse