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Sci di fondo, Pechino 2022: Klaebo regala l’oro alla Norvegia nella team sprint. Italia sesta con Pellegrino e De Fabiani

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La Norvegia fa sua la medaglia d’oro anche nella team sprint maschile. Nessuna sorpresa alle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022: è la coppia formata da Johannes Hoesflot Klaebo e da Erik Valnes a prendersi l’alloro più pregiato, con una gara condotta in maniera tatticamente perfetta, lasciando sfogare Alexander Bolshunov e poi trafiggendo prima il russo e poi il suo compagno Alexander Terentev. Il Comitato Olimpico Russo, peraltro, deve accontentarsi del bronzo, preceduto anche dalla Finlandia con Iivo Niskanen e Joni Maki. Per Klaebo è il quinto oro olimpico in carriera, come Thomas Alsgaard e meno solo di Bjorn Daehlie, che è a quota 8.

Per l’Italia, rappresentata da Francesco De Fabiani e Federico Pellegrino, c’è il sesto posto. Ed è proprio la quinta frazione con De Fabiani quella decisiva: perde le code del forcing di Bolshunov e si ritrova con un divario irrecuperabile.

Nei primi due giri non succede praticamente nulla di particolare, con i dieci finalisti che si studiano. All’inizio del terzo, però, Bolshunov decide di saggiare le condizioni degli altri: rispondono con i loro tempi Valnes e Poromaa, e anche De Fabiani resta nella zona di testa pur non forzando. Il russo, però, forza ancora, allungando tutto il gruppo: restano in sette per le medaglie.

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Pellegrino risale dalla coda fino a dare il cambio a De Fabiani nel terzetto al comando, ma è nella quinta frazione che si accende una battaglia furiosa. Bolshunov riparte in salita, Valnes cerca di saltarlo e Niskanen segue tutti e due: nel gruppo dei cinque che si viene a creare De Fabiani rimane staccato.

Successivamente il trio Bolshunov-Valnes-Niskanen se ne va anche rispetto ai due compagni di viaggio. All’ultimo cambio (16’02″1) i secondi su Svezia e Canada sono 8″4, sul trio Italia-Francia-Svizzera sono 14″2.

Il trio di testa procede in maniera più controllata, permettendo al duo inseguitore di tentare il recupero, ma è solo una pausa prima del rush finale: Maki resta davanti fino alla seconda salita, in cui Klaebo decide che, in fondo, vuole liberarsi di Terentev che sente come minaccia. E lo fa con irrisoria facilità, andando a dare alla Norvegia la medaglia d’oro in 19’22″99, poi Finlandia a 2″46 e ROC a 4″29.

Quarto posto per la Svezia (William Poromaa/Oskar Svensson) a 15″06, poi Canada (Antoine Cyr/Graham Ritchie) a 22″31 e Italia a 25″43. Completano il novero dei finalisti Francia (Hugo Lapalus/Richard Jouve) a 35″38, Svizzera (Jonas Baumann/Jovian Hediger) a 41″36, USA (Ben Ogden/James Clinton Schoonmaker) a 1’05″08, Austria (Michael Foettinger/Benjamin Moser) a 1’52″01.

Foto: LaPresse

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