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Short track, Arianna Fontana: “Non mi basta mai. Il morale era basso, non me l’aspettavo”

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Arianna Fontana firma l’ennesima magia della sua carriera e conquista uno splendido argento sui 1500 metri di short track ai Giochi Olimpici di Pechino 2022, portandosi a quota 11 medaglie a cinque cerchi in carriera e staccando così di un’unità Stefania Belmondo in testa alla graduatoria degli atleti italiani con il maggior numero di podi olimpici invernali.

La leggendaria pattinatrice valtellinese è stata magistrale quest’oggi turno dopo turno, a partire dai quarti di finale, completando l’opera in Finale A con un fantastico secondo posto alle spalle della coreana Choi Minjeong e davanti alla grande rivale olandese Suzanne Schulting (per soli tre millesimi al photofinish).

È iniziata la giornata stamattina che ero un po’ stanca e poi, quando mancavano un paio d’ore prima di venire qua in pista, ho cominciato a sentire un po’ di nervosismo e di tensione – racconta la 31enne di Polaggia ai microfoni di Eurosport – Questo mi ha aiutato a concentrarmi e a riprendere quelle energie che mi servivano“.

Short track, Arianna Fontana argento nei 1500 metri alle Olimpiadi: la finale – VIDEO

Una volta arrivata qui, gara per gara, quando ho raggiunto la finale mi sono detta ‘Quello che c’è c’è, do tutto’. E alla fine è arrivato un argento che per me vale tantissimo. Dopo il 1000 metri e la mancata qualificazione per la finale con la staffetta, il morale era un po’ sceso però sono riuscita a mantenere i nervi saldi e a giocarmi il tutto per tutto oggi“, prosegue la donna italiana più medagliata di sempre alle Olimpiadi.

Fontana traccia poi un bilancio della sua quinta partecipazione olimpica: “Per me non è mai abbastanza: sarà un mio difetto quello di essere perfezionista, ma per me era una sfida anche solo essere qui e scoprire i miei limiti. Sinceramente non me l’aspettavo. A Sochi avevo preso 3 medaglie e sono arrivata a PyeongChang pensando fosse difficile fare meglio, invece ho fatto meglio. Qua è andata ancor meglio di PyeongChang, non ho parole…“.

Foto: Lapresse

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