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Short track, Cina ancora ‘aiutata’: perché è stata ripescata (senza squalifiche) nella finale di staffetta

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La Cina è rimasta protagonista di un episodio sicuramente discutibile nella prima semifinale della staffetta maschile di short track. La giuria ha deciso di ripescare i padroni di casa, che erano caduti ad una decina di giri dalla fine dopo un contatto improvviso con il quartetto canadese.

Proprio il Canada si è poi involato tranquillamente verso la vittoria della semifinale, seguito dall’Italia, che ha comodamente tagliato il traguardo per seconda, riuscendo a centrare il biglietto per la finale. La giuria, però, ha deciso di rivedere le immagini e ha ritenuto che la Cina fosse stata penalizzata da quel contatto, portando in questo modo la nazionale ospitante nell’ultimo atto per le medaglie.

Un contatto, però, non che non ha portato a squalifiche. Perchè il Canada non è stato squalificato? Li Wenlong si è scontrato con Charles Hamelin, che stava aspettando di dare il cambio al compagno di squadra. Un incrocio di pattini ed un tocco tra le lame, con il cinese finito poi a terra. Quando ci sono questi tipi di contatto la giuria può prendere la decisione di avanzare la nazione coinvolta nella caduta e di non squalificare altre squadre.

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Sicuramente una decisione al limite e che ha favorito nuovamente i padroni di casa, come era già accaduto in altre gare durante queste Olimpiadi. La finale sarà dunque a cinque, creando in questo modo ancora più lotta e confusione. Saranno presenti Italia, Canada, Corea del Sud, Russia e appunto la Cina. Gli azzurri dovranno stare molto attenti e sfruttare anche gli errori altrui per giocarsi una medaglia che solamente quattro anni fa (il quartetto italiano non era nemmeno qualificato) sembrava quasi impossibile da raggiungere.

FOTO: LaPresse

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