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Short track, Pietro Sighel la nuova stella. Ma l’Italia non può fare a meno di Arianna Fontana in campo femminile

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Nonostante le polemiche degli ultimi giorni abbiano un po’ oscurato gli ottimi risultati, lo short track si è confermato un bacino di medaglie importante per l’Italia nelle Olimpiadi Invernali. Da Pechino la spedizione azzurra torna a casa con quattro medaglie e con la consapevolezza di aver trovato un possibile futuro campione, sul quale poter lavorare ancora di più in vista di Milano-Cortina 2026.

Si tratta di Pietro Sighel, assoluto faro del settore maschile dello short track azzurro. Il nativo di Trento si è messo al collo due medaglie, entrambe in staffetta, con l’argento nella mista ed il bronzo in quella maschile. In entrambe il 22enne pattinatore italiano si è messo in luce, con due arrivi al fotofinish indimenticabili. Una condotta di gara da vero leader per Pietro, che, nonostante, la giovane età si è messo sulle spalle soprattutto la staffetta maschile, trascinando i compagni ad un bronzo storico.

Resta il rimpianto delle gare individuali, con le discutibili squalifiche nei 1000 e 1500 metri e soprattutto la finale raggiunta nei 500 metri. In quest’ultimo atto è arrivata purtroppo una caduta a due giri dal termine con Sighel che stava cercando la rimonta per il bronzo. Tre delusioni, che serviranno certamente all’azzurro per migliorare ulteriormente e che sono un bagaglio di esperienza fondamentale in vista del 2026.

Short track, Pietro Sighel: “Avrei messo la firma per due medaglie a Pechino”

Certamente Sighel può diventare una figura di riferimento per tutto il movimento, anche se questo ruolo è attualmente occupato dalla leggendaria Arianna Fontana. Le polemiche, gli attacchi, i botta e risposta tra lei e la FISG non hanno certamente fatto bene allo short track italiano, che potrebbe anche perdere la sua principale campionessa. In campo femminile l’Italia dipende ancora totalmente dalla valtellinese, che ha centrato al finale in tutte le distanze, cogliendo l’oro nei 500 e l’argento nei 1500.

La carriera di Arianna è stata strepitosa e si spera possa ancora durare per un altro quadriennio. Sarà fondamentale cercare di ricucire un rapporto ormai logorato con la federazione, che comunque dovrà provare a metterci almeno una pezza. L’Italia non è ancora pronta a dire addio ad Arianna Fontana e ad una campionessa senza tempo, che merita senza alcun dubbio di potersi congedare dal suo sport davanti al proprio pubblico.

FOTO: LaPresse

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