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Tennis, Daniil Medvedev: “Parlo a nome di ogni bambino del mondo per la pace e la possibilità di sognare”

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Un lunedì che rimarrà nel cuore e nel cervello di Daniil Medvedev. Il russo a partire da oggi è diventato il 27° tennista capace di raggiungere la prima posizione nel ranking ATP computerizzato, introdotto nel 1973.

Grazie alla semifinale raggiunta ad Acapulco (ko contro Rafael Nadal) e alla contemporanea uscita di scena nei quarti di finale del torneo di Dubai del serbo Novak Djokovic, il nativo di Mosca si è portato a quota 8615 nella classifica generale, superando Nole (8465), costretto a cedere lo scettro dopo una striscia di 86 settimane consecutive che hanno portato il totale a 361, un record incredibile.

Sono felice, era il mio obiettivo fin da quando ero piccolo e soprattutto nell’ultimo periodo. Ho ricevuto tanti messaggi, anche da altri giocatori: voglio ringraziare tutti per il grande supporto“, le parole di Daniil che così è il primo n.1 del ranking diverso dai  Fab Four (Djokovic, Roger Federer, Rafael Nadal e Andy Murray) dai tempi dell’americano Andy Roddick (2004). Medvedev, tra l’altro, è il terzo russo della storia a prendersi la “tabella n.1″dopo Yevgeny Kafelnikov e Marat Safin.

Ranking ATP, Jannik Sinner e Matteo Berrettini perdono una posizione. Ma tra una settimana…

Un sogno, quindi, che si avvera ed è proprio a questo tema che si va a legare il post su Instagram del tennista, considerato anche il difficile contesto che stiamo vivendo nelle ultime ore legato al conflitto tra Russia e Ucraina.

IL POST SU INSTAGRAM DI DANIIL MEDVEDEV

Oggi voglio parlare a nome di ogni bambino del mondo. Tutti hanno sogni, la loro vita è appena iniziata: i primi amici, le prime grandi emozioni. Tutto ciò che sentono e vedono è la prima volta nella loro vita. Per questo voglio chiedere la pace nel mondo, tra i paesi. I bambini nascono con una fiducia interiore nel mondo, credono in tutto: nelle persone, nell’amore, nella sicurezza e nella giustizia, nelle loro chance. Stiamo insieme e mostriamo loro che è vero: ogni bambino non dovrebbe smettere di sognare“.


Foto: LaPresse

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