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Tennis, Maxime Cressy: “Mi sono completamente innamorato del gioco a rete, sono convinto di poter arrivare in alto”

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Maxime Cressy, ora numero 66 al mondo, ha stupito tutti nell’ultimo Australian Open, raggiungendo addirittura gli ottavi di finale prima della sconfitta ai quarti contro il numero 2 al mondo Daniil Medvedev. Un risultato ottenuto soprattutto grazie a uno stile di gioco molto particolare, fatto di tantissimi serve and volley e attacchi a rete. 

“Mi sono completamente innamorato del gioco a rete, quindi ogni volta che ho la possibilità di andarci, lo farò – ha commentato Cressy durante il torneo di Delray Beach (fonte: Livetennis) – L’evoluzione di questo sport chiede a qualcuno di cambiare il volto del tennis, di far sì che i giocatori tornino a non aver paura di venire a rete e attaccare. È più facile finire un punto a rete che cercare di colpire con tutta la propria forza da ben dietro la linea di fondo. Se riesco a costruire il mio tennis attorno al gioco a rete, con la mia altezza e apertura alare posso fare molti ‘danni’. È facile per me pensare di perfezionare ancora questo stile, sono convinto di poter crescere molto e poter arrivare in alto”. 

Lo statunitense ha poi continuato spiegando un punto molto importante della sua carriera: “La rimonta su Carreno Busta all’ultimo US Open è stata una svolta. Quella vittoria, si, mi ha dato quella sicurezza in più che mi ha fatto credere di poter davvero avere successo e di entrare nella top ten.”

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Infine, Cressy termina rispondendo alla critica di Medvedev, che aveva definito noioso il tennis dello statunitense:È chiaro che questo sport è molto più faticoso se lo si gioca da fondo campo, ma penso anche che ciò sia dovuto al fatto che la maggior parte dei giocatori ha paura di andare a rete. In ogni scambio, ci sono tonnellate di opportunità per correre a rete. Ecco perché trovi scambi da 30 a 40 colpi. Tutti rimangono indietro e vincono le partite perché sono migliori dei loro rivali col fisico e con la forza della linea di fondo. Penso che il circuito abbia bisogno di un modo diverso di stare in campo, in modo che il tennis torni eccitante. Che Medvedev descriva il mio tennis come noioso è un paradosso, poiché a molte persone piacerebbe vedere il serve and volley di nuovo sul circuito”. 

Foto: LaPresse