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Tennis, Novak Djokovic: “Vivrò con la mia decisione e le conseguenze di non farmi iniettare il vaccino”

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La mancata vaccinazione di Novak Djokovic continua a far discutere il mondo del tennis. Il numero 1 al mondo, assente agli ultimi Australian Open e ora in forte dubbio per gran parte dei tornei più importanti della stagione, ha parlato alla rete pubblica RTS.

Mi chiamano Novaxx? Nel corso della mia carriera mi sono abituato ad essere chiamato in molti modi, alcuni anche peggiori – afferma Nole – Ci sono persone che mi sostengono e altre a cui non piaccio. Lo affronto bene, è tutto quello che posso dire”.

Il serbo spiega perché non vuole vaccinarsi: “Come atleta d’élite, controllo almeno tre volte tutto ciò che entra nel mio corpo. Se qualcosa cambia lo 0,5% del mio corpo, lo sento subito. Sono solo prudente prima di prendere qualsiasi decisione. Vivrò con le conseguenze e con la mia decisione di non farmi iniettare il vaccino.”

Nonostante l’epilogo di quest’anno, Novak ha comunque voglia di tornare a giocare in Australia: “Ricorderò sempre tutte le cose belle che mi sono successe a Melbourne. Lì ho vissuto molti bei momenti professionali e personali. Nonostante tutto quello che è successo, ho un ottimo legame con l’Australia. I risultati raggiunti a Melbourne mostrano come mi sento quando gioco lì. Tutto quello che è successo quest’anno è stato del tutto inaspettato. Sarà difficile da dimenticare ma voglio tornare in Australia in futuro e giocare di nuovo sulla Rod Laver Arena. Non è stato facile per me guardare la finale, ho dovuto farlo perché mia moglie e mio figlio la stavano guardando, anche se non volevo guardarla”.

Djokovic continua poi con un commento su Medvedev, suo ottimo amico: Daniil Medvedev è un bravissimo ragazzo, abbiamo un rapporto fantastico e ci rispettiamo l’un l’altro. Penso che apprezzi il fatto che mio sono allenato molto con lui e l’ho aiutato quando era giovane, dandogli consigli e rispondendo alle sue domande. Il nostro rapporto continua a crescere. Mi ha scritto 45 minuti dopo la finale, una cosa che mi ha sorpreso molto. Il contenuto del messaggio è privato, ma è stato di supporto. È molto autentico e dice sempre ciò che pensa. Non è sempre politicamente corretto, una cosa che a molte persone non piacerà, ma in questo senso mi ricorda me stesso”.

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Dopo aver vinto praticamente tutto, manca ancora un tassello per coronare una carriera leggendaria: “Una medaglia olimpica, soprattutto d’oro, rimane il mio desiderio principale. Purtroppo non sono ancora riuscito a giocare nemmeno una finale, ma non mi sono arreso. Penso di andare a Parigi 2024″. La delusione per la sconfitta in semifinale contro Alexander Zverev a Tokyo è ancora tanta: “Non so cosa sia andato storto. Ho rivisto quella partita più volte. Ho giocato superbamente fino ad un certo punto e poi tutto è cambiato. Sono completamente esploso, fisicamente e mentalmente”.

Il nativo di Belgrado parla successivamente del suo imminente futuro, ammettendo che il ritorno in campo a Dubai non sarà facile: “Tutto quello che è successo influenzerà il mio ritorno a Dubai. Cercherò di incanalare tutta questa energia, di trasformarla in carburante mentale e fisico. C’è una motivazione in più, ovviamente”.

Non mancano poi i rimorsi per l’intervista all’Equipè, rilasciata in un momento in cui il serbo era positivo al Covid: È stata un errore quell’intervista all’Equipe. Rispetto Franck Ramella (gionalista dell’Equipe, ndr). È nel mondo del tennis da più tempo di me. Abbiamo rimandato l’intervista per qualche tempo e ho scoperto di essere positivo dopo il suo atterraggio a Belgrado. Ho indossato la mascherina per tutta l’intervista, ho mantenuto il distanziamento. Ho rimosso la mascherina solo per il servizio fotografico, ma sia Franck che il fotografo erano a pochi metri da me. Ammetto che quello che ho fatto è stato egoistico, è stato un errore. Capisco che non tutte le persone mi perdoneranno e comprendo le critiche”.

E i rimorsi sono ovviamente anche per la mancata partecipazione agli Australian Open, torneo in cui Nole avrebbe potuto fare molto bene: “Nulla nella vita è garantito, ma considerando tutto, avrei avuto le mie possibilità in Australia quest’anno. La Rod Laver Arena è come se fosse il mio cortile di casa. Per rispetto a Rafael Nadal che ha vinto e a tutti gli altri giocatori, non oso dire che avrei vinto, ma penso che avrei avuto buone possibilità”. 

Infine, Djokovic conclude ringraziando tutti i tennisti che gli sono stati vicini durante lo Slam australiano: “Sono stato piacevolmente sorpreso da quello che Nick Kyrgios ha detto di me. L’ho ringraziato. Ho anche ringraziato tutti i giocatori che mi hanno sostenuto, che erano molti. Alizé Cornet, Medvedev che mi ha mandato un messaggio 45 minuti dopo la finale e altri che hanno preferito non farlo pubblicamente. La situazione era complicata e capisco che alcuni hanno preferito pensare al torneo”.

Foto: LaPresse

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