Editoriali

Terrore, tamponi e quarantene: queste Olimpiadi era meglio non farle

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Prima o poi sarebbe dovuto toccare anche all’Italia: era inevitabile. Omicron non guarda in faccia nessuno. Kevin Fischnaller è risultato positivo, presentando sintomi lievi. Il compagno di squadra e cugino Dominik Fischnaller, è attualmente in isolamento: è concretissimo il rischio che l’Italia guarderà da spettatrice la gara di singolo maschile di slittino, dove non nascondeva concrete ambizioni di medaglia.

Più che le Olimpiadi di Pechino 2022, saranno quelle del Covid, o “Covimpiadi”, citando il nostro Francesco Paone. Una vera e propria lotteria che fa venire un dubbio legittimo: aveva senso disputarle in queste condizioni? La nostra risposta è perentoria: no. Non è possibile giocare con gli atleti, è una mancanza di rispetto. Il rivale n.1 non è più un avversario, ma un virus infido che sovente hai senza neppure accorgertene o sapere perché.

Per entrare in Cina il protocollo prevede che un atleta debba effettuare prima della partenza un tampone quotidiano per ben cinque giorni consecutivi: se l’esito risulta sempre negativo, allora viene imbarcato per l’Asia. Allo sbarco a Pechino, naturalmente, viene effettuato un altro tampone…Ne sa qualcosa il presidente del Coni Giovanni Malagò, partito dall’Italia da negativo e poi positivo una volta sbarcato sul suolo olimpico.

E’ inutile negarlo: gli atleti vivono nel terrore di potersi contagiare da un momento all’altro e vedere andare in fumo quattro anni di sogni, sacrifici e lavoro. Se, come accaduto ad Elena Curtoni che ha viaggiato sullo stesso aereo di un positivo, si viene considerati contatti stretti di un contagiato, allora scatta un protocollo ancora più stringente, con isolamento totale e la possibilità di gareggiare, ma solo risultando negativi ad un tampone da effettuare ogni 12 ore!

Tantissime gare di questi Giochi saranno una vera e propria farsa. Come possiamo definire delle competizioni dove all’appello mancheranno proprio i favoriti n.1 e dominatori della stagione? E’ quanto accaduto alla saltatrice austriaca Marita Kramer ed al fenomeno norvegese della combinata nordica Jarl Magnus Riiber, con quest’ultimo che spera almeno di recuperare in vista della gara dal trampolino grande: stiamo parlando di due ori che, se non vogliamo definirli sicuri, forse lo sarebbero stati al 90%…E di certo non sarà finita qui, purtroppo…

Provate ad immedesimarvi in un atleta ed a pensare a quale dramma può vivere nel vedersi strappato incolpevolmente il proprio sogno. Kevin Fischnaller domani avrebbe dovuto cimentarsi nella gara che attendeva da quattro anni, aveva lavorato una stagione intera per arrivare pronto per giocarsi le proprie carte. Ora dovrà attendere Milano-Cortina 2026: difficile da accettare. Un conto è perdere sul campo per propri errori o demeriti, ma così è lacerante. Quelle di Tokyo 2020 erano state tutto sommato delle Olimpiadi regolari. Questa volta, con il vaccino che mette al riparo da sintomi gravi, ma non dalla malattia stessa, andremo incontro ad una brutale e triste decimazione, dove i più fortunati saranno stati o coloro che non hanno contratto il Covid o che, paradossalmente (ed è una follia arrivare a pensare una cosa del genere…), sono guariti prima della partenza per la Cina…No, non aveva senso disputare queste Olimpiadi.

Foto: Lapresse

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