Ciclismo
Tonina Pantani: “Ricordo una frase di Marco. E’ stato ucciso, voglio la verità. Abbiamo passato l’Inferno”
Si avvicina il 14 febbraio. Una data che tutti noi ricorderemo per sempre. E’ il giorno della morte di Marco Pantani, deceduto tragicamente il 14 febbraio 2004, nel giorno di San Valentino, a 34 anni in un residence di Rimini. A questo immenso dolore c’è la forza di una donna, di Tonina, che non molla, con una forza e tenacia che solo una mamma può avere. Che vuole scoprire la verità grazie anche all’aiuto dei suoi avvocati Fiorenzo e Alberto Alessi, con l’obiettivo di far luce sulla morte del Pirata sulla quale secondo i familiari ci sarebbero ancora dei punti scuri. Tonina Pantani una donna forte e coraggiosa, ricca di coraggio e dignità. Ed è a lei che dedico quest’intervista.
Tonina, buongiorno. Come sta?
“Sto bene grazie, vado avanti a combattere.”
Oggi cosa deve emergere che non è ancora emerso?
“La verità su ciò che è successo. I fatti di Campiglio sono chiari, a Rimini invece voglio capire com’è morto Marco. La morte di un figlio è la cosa più brutta che possa esistere e non sapere come è morto è devastante. Marco è stato ucciso, ma io voglio la verità che rincorro da 18 anni. Bella o brutta che sia. Io mi sono svegliata due anni dopo la sua morte e ho capito tante cose, all’inizio invece non capivo niente.”
Cosa ha dato la forza a vivere a lei ed a suo marito Paolo dopo la perdita più grave che potrebbe subire un genitore?
“Io mi sono promessa che non mi devo ammalare e devo andare avanti perché voglio trovare la verità. E’ un compito che mi sono data, mio marito invece si è chiuso in se stesso. E’ come se non ricordasse niente. Dopo i fatti avvenuti a Madonna di Campiglio nel 1999 io e Marco abbiamo passato anni d’inferno per capire che cosa fosse realmente successo. Non è facile andare avanti, ma lo devo e voglio fare per Marco.”
Dopo Madonna di Campiglio, Marco non è mai più tornato quello di prima?
“Marco era ritornato ad essere quello di prima, il Marco che ho sempre conosciuto. Nel 2003 mio figlio era quello di sempre, gli anni brutti sono stati il 2000 e il 2001. Purtroppo Marco aveva al suo fianco alcune persone sbagliate che guardavano solo i loro interessi, lui si è sempre esposto molto e alla fine gli hanno voltato le spalle. Marco vedeva nel ciclismo un sistema che non gli piaceva, ma è sempre andato avanti per la sua strada.”
Qual è la frase più bella che si ricorda che Marco le abbia detto?
“Mamma come sei bella, con un abbraccio che ricordo tutt’ora.”
Se in questo momento avesse davanti Marco, che cosa gli direbbe?
“Quello che gli dico tutte le sere prima di dormire: che gli voglio tanto bene e che mi manca da morire.”
E se potesse tornare indietro? C’è qualcosa che vorrebbe dire a suo figlio?
“Tra me e lui c’era un legame inspiegabile. Non avevamo bisogno di parlarci perché ci capivamo con uno sguardo. Era un rapporto immenso.”
Quale momento insieme a Marco ricorda con più affetto?
“Tutti i giorni insieme a lui. Tutto quello che abbiamo vissuto e passato insieme.”
Cosa le manca di più di Marco?
“Tutto. La sua confusione, Marco era molto disordinato, e le nostre chiacchierate. Mi manca tutto di lui, davvero tutto.”
Il museo di Cesenatico contribuisce a far vivere il ricordo di Marco…
“Sì, anzi ti dirò che in questi ultimi anni è stato visitato ancora di più. Penso che le persone abbiano capito tante cose in questi anni. Al Museo io vado un po’ meno adesso, ma i primi tempi quando andavo tutti i giorni non era facile trovare lì tutte le cose di Marco, così come non è stato facile portarle via da casa per metterle al Museo. Lì però c’è tutta la storia di Marco e vive il suo ricordo.”
Nelle sale cinematografiche il 18,19 e 20 ottobre scorso è uscito “Il Migliore. Marco Pantani”…
“E’ un film che rappresenta la sua vita, con i suoi amici di sempre. Alcuni veri, altri meno. Mi è piaciuto moltissimo.”
Cosa significa per lei che Pantani sia ancora l’idolo di tantissimi appassionati di ciclismo dopo quasi 20 anni? E’ rimasto nei cuori…
“Questo chiaramente mi fa molto piacere. C’è chi parla bene ma anche chi parla male, sui social soprattutto. La gente purtroppo parla non conoscendo e questo mi fa proprio male. Ci sono poi tantissimi tifosi e mi sembra di avere tanti figli. Ogni giorno ricevo molto affetto dalla persone e questo mi fa bene. La mia speranza è quella di far saltare fuori, prima o poi, la verità. E una volta scoperta mi auguro di riuscire ad andare avanti ancora qualche anno…Poi me ne posso anche andare e raggiungere Marco.”
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