Atletica, gli avversari di Marcell Jacobs nei 60 metri: sfida totale con Coleman, Bracy fa paura

Marcell Jacobs vuole essere assoluto protagonista ai Mondiali Indoor, in programma nel weekend del 18-20 marzo a Belgrado. Il Campione Olimpico dei 100 metri ha tutte le carte in regola per poter ruggire nella capitale serba, ma la concorrenza sui 60 metri sarà davvero spietata. Il Campione d’Europa della distanza, che lo scorso anno a Torun siglò il record italiano (6.47), si presenta dopo avero preso a parte a cinque eventi nelle ultime cinque settimane.

Dopo le quattro vittorie iniziali è arrivata una squalificata per falsa partenza nel Meeting di Belgrado, in occasione di un test per valutare la pista che ospiterà la rassegna iridata. Per mettersi al collo la medaglia d’oro bisognerà inevitabilmente battere i due quotati statunitensi. Il grande favorito della vigilia è infatti Christian Coleman. Il 26enne si presenta da Campione del Mondo in carica di 60 metri e 100 metri. L’americano è al rientro da una squalifica di diciotto mesi, inflittagli per avere mancato tre controlli anti-doping. In stagione ha un corso un notevole 6.45 ai campionati nazionali, miglior tempo mondiale stagionale.

Atletica, Mondiali Indoor 2022: i convocati dell’Italia. Jacobs e Tamberi guidano 22 azzurri

Il punto di forza di Christian Coleman è la sua partenza fulminante. Lo statunitense è solito uscire dai blocchi in maniera molto rapida e in quel fondamentale è solito costruire la vittoria. Marcell Jacobs dovrà inevitabilmente limitare i danni in quel frangente e poi dovrà cercare la rimonta, sfruttando il suo proverbiale lanciato: saranno abbastanza 60 metri per rimontare?

Coleman è l’avversario che incute più timore, ma attenzione anche all’altro statunitense Marvin Bracy: 6.48 ai campionati nazionali per il 29enne già argento iridato nel 2014 a Sopot. Da seguire anche l’ivoriano Arthur Cissè, il liberiano Emmanuel Matadi, il keniano Ferdinand Omanyala, il nigeriano Femi Ogunode, il giapponese Shuhei Tada, Rikkoi Brathwaite dalle Isole Vergini: buoni atleti, ma sulla carta ampiamente alla portata del nostro portacolori.

Foto: FIDAL GRANA/FIDAL