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Atletica
Atletica, Mondiali Indoor 2022. Le finali della prima giornata: Dosso e Randazzo cercano il risultato di prestigio
Sono sei i titoli che vengono assegnati nella prima giornata di gare ai Mondiali indoor di Belgrado con tanto spazio alle prove multiple e alle batterie. In mattinata inizia l’avventura del Pentathlon, la gara multipla femminile che si chiuderà nel pomeriggio. La britannica Katharina Johnson-Thompson prova a tornare grande e a riprendersi un titolo mondiale. Non ha risultati quest’anno ma è stata capace in passato di raggiungere i 5000 punti, che sbaraglierebbero il campo. Il miglior risultato stagionale, infatti, appartiene alla polacca Adrianna Sułek con 4756 punti, a seguire la britannica Holly Mills Gbr (4597), la ceca Dorota Skřivanová (4560) e la statunitense Chari Hawkins (4492). In gara anche l’azzurra Sveva Gerevini che punta a migliorarsi e al record italiano.
Sarà invece assegnata domani la medaglia d’oro dell’Eptathlon che oggi ha in programma le prime quattro prove. Il favorito numero uno è il campione olimpico canadese Damian Warner che ai Mondiali indoor è già stato settimo nel 2014 e argento nel 2018, stabilendo un record canadese di 6343. Ha gareggiato poco nel 2022 ma il 7”63 nei 60 ostacoli lascia ben sperare per una grande prestazione. L’altro protagonista annunciato è lo statunitense Garrett Scantling, che in stagione ha fatto segnare un punteggio di 6382, miglior risultato dell’anno. L’australiano Ashley Moloney, bronzo olimpico di Tokyo, è al debutto in una grande competizione internazionale indoor ma ha grandi potenzialità fisiche, seppure giovanissimo perché solo 22enne. Da tenere d’occhio anche i due svizzeri Simon Ehammer e Andri Oberholzer, rispettivamente secondo e quarto in stagione, mentre quinto è l’azzurro Dario Dester che può tentare di migliorare il record tricolore.
In mattinata si assegna il titolo del salto triplo maschile e purtroppo non ci saranno azzurri in gara. Emmanuel Ihemeje ha infatti rinunciato per una botta a un tallone rimediata sabato scorso durante la finale vinta ai campionati Ncaa negli Stati Uniti. Non è gara di livello straordinario, almeno a guardare le misure stagionali. Il favorito numero uno è il cubano Lazaro Martinez, visto di recente in qualche meeting europeo. Quest’anno ha raggiunto 17.21, avvicinato soltanto dal francese Jean Marc Pontvianne (17.08). Per il resto si viaggia sotto i 17 metri: gli outsider potrebbero essere l’algerino Yasser Mohammed Triki e Donaldo Scott ma attenzione anche ai portoghesi, il campione olimpico Pedro Pichardo, che non si è fatto vedere negli ultimi mesi, e Thiago Pereira.
In campo femminile sono in programma i tre turni dei 60 piani. C’è una grande favorita per questa gara che è la polacca Ewa Swoboda, che proprio pochi giorni fa ha ulteriormente migliorato il suo personale, nonché primato del suo Paese, portandolo a 6″99. Dietro di lei la lotta per gli altri due posti del podio appare ristretta tra le due statunitensi Marybeth Sant-Price (7”04) e Mikiah Brisco (7”07), e alla svizzera Mujinga Kambundji (7”05). La Giamaica si affida a Briana Williams (7”09) e Shericka Jackson (7”12). L’Italia punta sulla neo primatista tricolore Zaynab Dosso che arriva da una stagione di altissimo livello e può sognare la finale. Cerca il passaggio del primo turno l’altra azzurra in gara, Aurora Berton.
Sempre in campo femminile si assegna anche il titolo dei 3000. Le etiopi Dawit Seyaum, Ejgayehu Taye e Lemlem Hailu hanno tutto per piazzare la tripletta. Dawit Seyaum è meglio conosciuta come specialista dei 1500 metri, ha vinto l’argento mondiale indoor da adolescente nel 2016, ma dopo aver saltato la stagione su pista dell’anno scorso ha affinato una solida base di resistenza e in stagione nei 1500 ha fatto segnare 4’04”35, mentre nei 3000 8’23”24, miglior tempo mondiale finora. Taye è stata quinta nella finale olimpica dei 5000 a Tokyo e ha fatto registrare poco dopo il record etiope sui 3000 con 8’19”52, una prestazione che la rende una forte contendente per la medaglia d’oroi. Hailu ha corso solo una volta quest’anno, chiudendo al secondo posto dietro a Gudaf Tsegay sui 1500 a Torun in 4’02”25. Non mancano le outsider che potrebbero approfittare dell’eventuale crisi di una del trio delle meraviglie dell’Etiopia. La canadese Gabriela DeBues-Stafford, che ha fatto segnare in stagione il record nazionale con 8’33”92, la statunitense Elinor Purrier St Pierre, che il mese scorso ha sconfitto Alicia Monson conquistando il titolo indoor degli Stati Uniti in 8’41”53. Le speranze del Kenya sono riposte su Beatrice Chebet ed Edinah Jebitok, mentre non si può escludere dal lotto delle l’australiana Jessica Hull.
Nel peso femminile con la lusitana Auriol Dongmo che finora è in testa alle graduatorie internazionali con 19.90, è la favorita numero uno. Sfida apertissima con la statunitense Maggie Ewen e l’olandese Jessica Schilder che hanno sfiorato i 20 metri in stagione. Non sono escluse, però, sorprese con atlete che hanno nelle braccia misure importanti che finora indoor non si sono ancora espresse al meglio.
Altra gara senza un vero padrone ma con almeno cinque pretendenti alla medaglia d’oro. Il greco Miltiadis Tentoglou che in stagione ha saltato più lungo di tutti, 8.25. Molto vicino nella graduatoria stagionale lo svedese Thobias Montler ( 8.23), lo statunitense Jarrion Lawson (8.19), il peruviano Jose Mandros Martinez (8.17) e l’altro statunitense Marquis Dendy (8.14), Alle loro spalle c’è l’azzurro Filippo Randazzo che ai campionati italiani ha saltato 8 metri.
In mattinata sono in programma le batterie dei 400 uomini e donne senza azzurri al via, dei 1500 donne, degli 800 uomini ancora senza atleti italiani e dei 3000 uomini con gli azzurri Yassin Bouih e Ossama Meslek a caccia di una difficile finale.
Foto Fidal