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Atletica, Mondiali Indoor 2022. Le finali della seconda giornata. Marcell Jacobs e i pesisti Weir e Ponzio: è assalto azzurro al podio

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Giornata campale per l’Italia dell’atletica ai Mondiali indoor di Belgrado. E’ il giorno di Marcell Jacobs che affronta l’avventura dei 60 piani con l’obiettivo di tornare su un podio mondiale a otto mesi dai trionfi di Tokyo che lo hanno proiettato nella leggenda. E’ il giorno anche della coppia dei pesisti azzurri che sta vivendo una stagione invernale di altissimo livello. Zane Weir e Nick Ponzio proveranno a giocarsi qualcosa di importante contro avversari di grande qualità. Si assegna il titolo dell’Eptathlon con tanti protagonisti e il tentativo dell’azzurro Dario Dester di migliorare il record italiano.

In mattinata inizia il percorso dei 60 ostacoli donne con l’azzurra Elisa Di Lazzaro che ha come obiettivo cercare di migliorarsi e superare il primo turno. In serata si assegna il titolo: la favorita numero uno viene dalla Giamaica e si chiama Danielle Williams, già campionessa del mondo nei 100 ostacoli nel 2015 e bronzo a Doha nel 2019. Un mese fa ha registrato un record personale indoor di 7”75, miglior prestazione mondiale stagionale. La rivale più accreditata Williams la troverà in casa perché l’altra giamaicana, Britany Anderson, ottava nella finale dei 100 a Tokyo 2021, è la seconda più veloce quest’anno. Agguerrito anche il contingente statunitense che sarà guidato da Gabriele Cunningham, settima a Tokyo e composto da Alaysha Johnson, 7”90 quest’anno. La Francia punterà sulla 21enne Cyrena Samba-Mayela, record personale nel 2022 con 7”84. Attenzione anche a Devynne Charlton delle Bahamas, che ha concluso al sesto posto la finale olimpica, ha vinto il World Indoor Tour Gold del mese scorso a Torun con 7”90 e ha un best stagionale di 7”89, alla svizzera Ditaji Kambundji (7”94 quest’anno), sorella d’arte, e l’olandese Zoe Sedney (7”95 in stagione).

Al mattino c’è ancora Italia con Elena Vallortigara al via di una gara di salto in alto dall’esito molto incerto. I nomi di altissimo livello non mancano e bisognerà vedere con una delle grandi favorite per l’oro, l’ucraina Yaroslava Mahuchikh ha reagito alla situazione molto complicata del suo paese di origine. Quest’anno ha superato 1.96 ma ha potenzialità molto elevate. Meglio di lei ha fatto solo l’australiana Eleanor Patterson che si è issata fino a 1.99 ma della partita sono la kazaka Nadezhda Dubovistkaya, che ha superato 1.96, la macedone Marija Vukovic (1.96), la britannica Emily Borthwick (1.95) e non è da scartare anche la bulgara Mirela Demireva (1.93).

Ci sarà in pista Elena Bellò al via delle batterie degli 800 donne e Nesim Amsellek e Pietro Arese a caccia di un posto in finale in un 1500 zeppo di campionissimi e dove già approdare all’atto conclusivo sarà un grande successo.

Nel pomeriggio la gara in pedana più attesa per l’Italia è il getto del peso maschile. E’ una delle gare dove gli azzurri possono dire la loro con Nick Ponzio e Zane Weir, da poco naturalizzati italiani, che sognano di potersi inserire nella lotta per il podio. A Leiria (Portogallo), dove domenica si gareggiava all’aperto nella Coppa Europa di lanci, uno stratosferico Zane Weir ha lanciato il peso a 21.99 metri: secondo italiano di sempre in versione outdoor (alla pari con Leonardo Fabbri, che toccò quella misura agli Assoluti del 2020), meglio di lui soltanto la leggenda Alessandro Andrei (22.91 nel 1987). Nick Ponzio, invece, ha toccato quota 21.83 metri: quarto azzurro all-time e secondo posto in terra lusitana.

Va ricordato che Nick Ponzio ha siglato il record italiano al coperto giusto due settimane fa proprio nella capitale serba (21.61), mentre Zane Weir aveva ottenuto come miglior prestazione invernale il 21.50 di Torun. Si tratta chiaramente del personale per entrambi: il 26enne di origini sudafricane ha migliorato il 21.66 dell’anno scorso, il 27enne di formazione statunitense ha limato il 21.72 del 2020 (si intende sempre all’aperto).

La sfida è lanciata ai grandi interpreti della specialità che già hanno raggiunto misure importanti in questa stagione. L’obiettivo podio mondiale è complicato ma non impossibile per gli azzurri. Lo statunitense Ryan Crouser, Campione Olimpico e del Mondo, ha già raggiunto quota 22.51, comanda le liste mondiali stagionali e appare irraggiungibile. Nel mirino degli italiani ci sono il polacco Konrad Bukowiecki (21.91), il croato Filip Mihaljevic (21.84) che sono gli uomini da battere per centrare un posto sul podio. Va precisato che i tre avversari degli azzurri si sono esibiti esclusivamente in versione indoor negli ultimi due mesi.

Nel pomeriggio si assegna il titolo del salto con l’asta donne: le due star statunitensi Katie Nageotte, campionessa olimpica in carica e Sandi Morris, campionessa del mondo del mondo indoor in carica sono pronte a darsi battaglia su misure importanti ma attenzione alla terza incomoda, la slovena Tina Sutej che ha anche superato i 4,80 in questa stagione a Rouen e, dopo il quinto posto di Tokyo, potrebbe fare il colpaccio. Nageotte ha un record di 4,95 all’aperto e ha vinto l’oro olimpico superando i 4,90, mentre la migliore misura di Morris è 5,00 metri che ha ottenuto all’aperto nel 2016 e la sua vittoria del titolo mondiale indoor nel 2018 è arrivata grazie a un eccellente 4,95. Le possibili outsider sono la svizzera Angelica Moser, la cubana Yarisley Silva, la cinese Xu Huiqin, la francese Margot Chevrier e la neozelandese Olivia McTaggart. In gara anche le azzurre Roberta Bruni ed Elisa Molinarolo.

Negli 800 metri uomini si preannuncia una gara apertissima e senza un grande favorito. Per la prima volta nessuno in stagione è sceso sotto l’1’45”, in sette però sono scesi sotto l’1’46”. Quello che finora è apparso più brillante è il britannico Elliot Giles, che ha vinto il World Athletics Indoor Tour dopo aver vinto a Madrid all’inizio di questo mese in 1’45”43. Particolarmente agguerrita la coppia spagnola: Mariano Garcia è il più veloce in stagione con l’1’45”12 fatto segnare a Staten Island, negli Stati Uniti, il mese scorso, Alvaro de Arriba, specialista delle gare indoor cercherà di completare lo Slam con il titolo mondiale indoor dopo l’oro europeo vinto nel 2019.

Il Kenya, oro e l’argento negli 800 metri maschili alle Olimpiadi di Tokyo, si presenta senza le sue star ma punta forte su Collins Kipruto e Noah Kibet. Kipruto è il più veloce keniano di quest’anno, con 1’45”39 ma Kibet ha fatto molto bene a Lievin dimostrando di saperci fare in questa tipologia di gara. Due contendenti al podio anche per gli Stati Uniti con Bryce Hoppel, quarto nella finale mondiale nel 2019, 1’45”30 per vincere il titolo nazionale il mese scorso e Isaiah Harris, che ha fatto segnare 1’46”30 quest’anno. Lo svedese Andreas Kramer ha disputato ottime gare questa stagione, così come il belga Eliott Crestan. Attenzione anche al marocchino Mostafa Smaili, che ha raggiunto le ultime due finali mondiali indoor e qui potrebbe puntare alla tripla, mentre il canadese Marco Arop, l’irlandese Mark English e l’olandese Tony van Diepen sono tutti outsider di lusso, così come il bosniaco Amel Tuka molto conosciuto in Italia.

Sono in programma senza azzurri le due finali dei 400 metri maschili e femminili. Tra le donne ci troviamo di fronte ad una gara in cui fare un pronostico è molto complicato, tante sono le protagoniste di alto livello presenti. C’è la campionessa olimpica, la bahamense Shaunae Miller-Uibo che in stagione non si è misurata su questa distanza e dunque parte un po’ al buio, mentre tra coloro che hanno già fatto molto bene spiccano almeno tre nomi, l’olandese Femke Bol, che ha fatto segnare quest’anno un esplosivo 50”30 e le tre polacche, una su tutte, Justyna Święty-Ersetic (51”04), Anna Kielbasinska (51”10) e Natalia Kaczmaek (51”19) e poi ci si chiede come fa la Polonia a vincere l’argento olimpico nella 4×400. Le outsider potrebbero essere l’olandese Lieke Klaver, la giamaicana Stephenie Ann Mcpherson, la lituana Modesta Justė Morauskaitė, l’irlandese Phil Healy e la statunitense Lynna Irby.

Tra gli uomini, in attesa dei grandi interpreti delle gare all’aperto, si preannuncia gara apertissima, magari non su livelli stratosferici. Difficile uscire dalle prime posizioni delle graduatorie mondiali stagionali per scovare i pretendenti al podio. In testa alla classifica dell’anno anche qui un olandese, Liemarvin Bonevacia con 45”48, poi alle sue spalle lo statunitense Trevor Bassitt (45”75) e il rappresentante di Trinidad e Tobago Jereem Richards (45”83). Gli outsider potrebbero essere lo svedese Carl Bengtström, il danese Benjamin Lobo Vedel, gli spagnoli Manuel Guijarro e Bruno Hortelano-Roig e lo statunitense Marqueze Washington.

Nei 1500 donne Una sola grande favorita per l’oro, l’etiope Gudaf Tsegay che lo scorso anno ha tolto alla connazionale Dibaba il record mondiale indoor con uno stratosferico 3’53”09 a Lievin e che quest’anno, per ribadire la sua superiorità, ha fatto segnare il secondo tempo all time a con 3’54”77 a Torun, Nessun altra atleta è riuscita a infrangere la barriera dei 4’ al chiuso. Tsegay ha vinto tutte e nove le gare che ha disputato in tutte le distanze nelle ultime tre stagioni indoor. La sua ultima sconfitta risale all’8 febbraio 2019, quando è arrivata quarta sui 3000 a Madrid. Non perde una gara di 1500 metri indoor o outdoor dalla finale dei Campionati Mondiali del 2019 a Doha, quando è arrivata terza dietro ad Hassan e a Faith Kipyegon del Kenya. La sua ultima sconfitta indoor a distanza è stata il 10 febbraio 2018, quando si è classificata terza all’evento World Indoor Tour a Boston. La seconda forza in campo è Axumawit Embaye, che ha vinto a Karlsruhe in 4’02”12, è arrivata seconda a Sopot nel 2014 e quarta a Portland nel 2016, dietro ad Hassan e alle compagne di squadra etiopi Dawit Seyaum e Tsegay.

Le outsider potrebbero essere le statunitensi Heather Maclean e Josette Norris, la terza etiope Hirut Meshesha e l’uganese Winnie Nanyondo, che ha migliorato il record nazionale a Torun con 4’03”54.

Foto: FIDAL GRANA/FIDAL

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