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Basket femminile: Famila Schio, a Praga un pomeriggio per la gloria in Eurolega. In palio l’accesso alle Final Four

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Da vent’anni una squadra italiana non entra tra le migliori quattro di Eurolega. Ci proverà domani alle ore 18:00 il Famila Schio, che in Europa ha anche sponsorizzazione Beretta. 40 minuti tutti da vivere alla Kralovka Arena contro lo ZVVZ USK Praga, per la decisiva gara-3 dei quarti di finale che potrebbe portare questo gruppo verso orizzonti mai toccati.

Caccia ad una prima volta storica per la squadra oggi allenata da Giorgios Dikaioulakos, che ha saputo dare finora alle proprie giocatrici i piani tattici giusti per tenere a bada una squadra, quella ceca, dal quintetto base di forza indubbia, ma dalla panchina ridotta al quasi nulla da vari problemi di infortuni.

Ed è proprio questa una delle chiavi della partita di domani: quanto avrà risentito Praga del confronto di Schio in termini di dispendio di energie? Va ricordato: la rotazione dell’USK è a sei, talvolta sette giocatrici, mentre il Famila può far ricorso a una rotazione molto più ampia, con soluzioni estremamente variabili.

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Si sono confermati tanti canovacci nel corso della serie: la velocità in contropiede di Praga quando lasciata libera di metterla in mostra, la difficoltà nel tenere il duo Thomas-Jones, le fiammate di Conde da una parte, la crescita in tutti i sensi di Jasmine Keys, la capacità di Gruda di duellare sotto canestro, l’affidabilità da tre di molte e l’esperienza immensa di Giorgia Sottana dall’altra.

Aspetto fondamentale finora è che il miglior attacco dell’Eurolega è stato fortemente limitato: 72 punti concessi a Praga, 56 a Schio, sintomo di una capacità difensiva importante. Il tutto nonostante la superiorità (prevedibile) a rimbalzo da parte delle ceche, vista la stazza di Thomas e Jones che inevitabilmente crea questo tipo di divario.

Una delle grandi forze che ha caratterizzato l’annata del Famila, finora, è la compattezza del gruppo, sempre stata ampia e mostrata in tutti i modi, sia in campo che all’esterno tramite numerosissimi indizi social. E la carica, già proprio poco dopo la fine di gara-2, l’ha suonata Sottana, mischiando insieme la carica del calorosissimo pubblico scledense e la voglia di raggiungere l’obiettivo più importante della propria carriera di club, per di più nella squadra in cui ha vissuto gli anni della consacrazione a livello internazionale.

Dopo 65 minuti su 80 passati a guidare le danze tra una partita e l’altra, per Schio è giunto il momento di dare un passo in più a quel cerchio iniziato a comporre in Italia nel 1996, con la prima Coppa Italia, e in Europa nel 2000, con la prima Coppa Ronchetti. E a riprendere un cammino che, per il basket tricolore, è stato interrotto troppo tempo fa. Si deve però passare dall’eliminare Natalia Hejkova, la più vincente allenatrice di sempre dell’Eurolega femminile.

Foto: fiba.basketball

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