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Basket, Mitrou-Long: “Essere al terzo posto oggi è il frutto di un lavoro duro e difficile”

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La Germani Brescia è sicuramente la squadra che più sta stupendo nella Serie A 2021-2022 di basket. Il gruppo di Alessandro Magro è reduce dalla grandissima vittoria contro Milano che ha portato a 11 le vittorie consecutive in campionato. Uno dei giocatori più importanti della rosa è sicuramente Naz Mitrou-Long, che ha rilasciato un’interessante intervista a “Bresciaoggi”.

“Essere al terzo posto oggi è il frutto di un lavoro duro e difficile – ha spiegato il canadese – questo gruppo ha toccato il fondo dall’inizio. E per questo nessuno di noi è troppo sicuro di sé. Sappiamo che non c’è nulla che ci manca per andare oltre, giochiamo una pallacanestro vincente e abbiamo sogni fin dal primo giorno. Realizzarli è la nostra prossima fermata”.

L’unione delle forze è fondamentale per arrivare al successo e il numero 3 di Brescia lo sa benissimo: “Diciamo che il gruppo è speciale. Non c’è alcun tipo di separazione tra di noi, non esiste nazionalità che possa fare differenza. Moss è veramente “The Captain”, Kenny Gabriel è il giocatore col pedigree. Della Valle è qualcuno che non riesci a prendere mai sul campo: è per noi l’MVP dall’inizio. “Big Mike” Cobbins è l’uomo d’energia, quello che la schiacciata te l’assicura sempre. John Petrucelli è “Iron Man”, è il difensore. Quello vero: non ho mai visto nessuno come lui. Tommy (Laquintana) è il giocatore che si è preso il rispetto di tutti noi, Sasà (Parrillo) per quello che fa in allenamento è uno dei migliori che abbia avuto al mio fianco. Ma sono tutti speciali: Lee Moore, “Paolino” (Eboua). Lo sono anche i ragazzi delle giovanili che ci hanno affiancato. Un ragazzino anche Christian Burns. Direste mai che ha 36 anni?”

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Mitrou-Long non è innamorato solo della squadra, ma anche della città: “Se non mi piacesse qualcosa del posto dove sono, credo si vedrebbe facilmente. Qui va tutto bene. Non c’è traffico, il cibo è ottimo. Sempre, qualsiasi esso sia. Non c’è nulla che non mi piaccia di Brescia: qui sto benissimo. Mi alzo la mattina, mi guardo attorno dalle finestre di casa: vedere la città che si mette in moto è bellissimo. Non c’è nulla che qui non vada. Ed è strano perché un sacco di giocatori mi hanno raccontato di esperienze negative in Europa, soprattutto nell’adattamento al primo anno. Ripensandoci bene, forse solo al volante gli italiani sono tutti un po’ aggressivi. Ma lo sono pure io…”

Il canadese non vuole distrarsi e non pensa troppo al futuro: “Nel mio percorso ho imparato che non è mai il caso di pensare troppo a quello che succederà, rischia di distrarmi da quello che sto facendo. Con il mio agente mi confronterò al momento opportuno”. Ovviamente non è da escludere la sua permanenza a Brescia: “Chi è qui dall’inizio sa osa abbiamo passato. Ora so che sto costruendo. Del resto ne parleremo: ora pensiamo a realizzare i sogni”. 

Credit: Ciamillo

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