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Biathlon, Coppa del Mondo Oslo 2022. Sarà un finale di fuoco per Dorothea Wierer e tutta l’Italia femminile

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La Coppa del Mondo di biathlon 2021-22 giunge al proprio capolinea in quel di Oslo. Nel settore femminile la sfida per la Sfera di cristallo è ancora aperta, in quanto Marte Olsbu Røiseland deve difendere 82 lunghezze di vantaggio su Elvira Öberg. Non si tratta di un margine banale, perché significa che la norvegese può permettersi di cedere una media di 27 punti/gara alla svedese. Cionondimeno, l’esperta scandinava non ha spazio per concedersi passaggi a vuoto, soprattutto nella sprint, perché “bucarla” significherebbe compromettere anche l’inseguimento, aprendo così una porta alla più giovane rivale. Quindi giovedì 17 sarà il giorno chiave per capire se una classifica generale apparentemente indirizzata potrà tornare inaspettatamente in bilico.

Dal canto suo l’Italia guarda con trepidazione alle nevi di Holmenkollen per due ragioni. La prima è rappresentata da Dorothea Wierer, attualmente leader della classifica di specialità riservata alla mass start. Il passaggio a vuoto di Otepää, dove l’altoatesina non è andata oltre il 21° posto, non le ha fatto perdere il pettorale rosso, ma ha rimesso in corsa Elvira Öberg per la conquista della Coppa dedicata alle partenze in linea. L’azzurra ha 3 piccoli preziosi punti di vantaggio sulla svedese, in quello che si annuncia essere un autentico spareggio, al quale però possono partecipare anche le francesi Justine Braisaz-Bouchet e Anais Chevalier-Bouchet, staccate rispettivamente di 21 e 24 lunghezze dalla sudtirolese. Domenica di fuoco, quindi, per Wierer.

Per l’Italia sarà bollente anche il giovedì, in quanto la sprint sarà l’ultima prova valevole per la classifica per nazioni. Il Bel Paese ha l’opportunità di approfittare oltremodo dell’esclusione di Russia e Bielorussia dalle competizioni di carattere internazionale. Questi due Stati sono impossibilitati a incrementare il proprio punteggio nella Nations Cup e, di conseguenza, usciranno dalle prime cinque posizioni della graduatoria usata per stabilire i contingenti a disposizione di ogni entità nazionale nella Coppa del Mondo successiva. Attualmente il movimento azzurro è in piena bagarre con la Repubblica Ceca per accaparrarsi l’ambita quinta piazza e salire a quota 6 pettorali nel 2022-23, aprendosi quindi la possibilità di schierare all’occorrenza un’atleta in più nel massimo circuito. L’Italia ha un vantaggio esiguo, ma è comunque davanti alle rivali mitteleuropee e difendersi potrebbe fare una gran differenza in ottica futura.

Classifica Coppa del Mondo biathlon femminile 2021-2022: Marte Roeiseland vince, nona Dorothea Wierer

SITUAZIONE COPPE DEL MONDO

COPPA DEL MONDO ASSOLUTA
Marte Olsbu Røiseland ha 82 lunghezze di vantaggio su Elvira Öberg. Margine rassicurante, che però non consente di avere passaggi a vuoto. Qualsiasi gara conclusa nelle prime sette posizioni direbbe bene alla norvegese, che si può permettere di cedere una media di 27 punti/gara alla rivale. La prova a rischio può essere la sprint. “Bucarla” significherebbe porsi in una posizione complessa anche nell’inseguimento di sabato.

COPPA DI SPECIALITA’ SPRINT
Marte Olsbu Røiseland gode di una posizione di forza, in quanto ha 48 punti di margine su Elvira Öberg. In altre parole, anche se la svedese dovesse vincere, alla norvegese sarà sufficiente piazzarsi 29ma per chiudere la partita in proprio favore. Se invece la ventiduenne nordica dovesse classificarsi seconda, alla più esperta avversaria basterebbe il 35° posto. Qualsiasi risultato dalla terza posizione in giù direbbe male all’inseguitrice e bene all’attuale leader.

COPPA DI SPECIALITA’ INSEGUIMENTO
Marte Olsbu Røiseland vanta 60 punti di vantaggio su Elvira Öberg ed è già matematicamente certa di mettere le mani sul trofeo. Anche nel caso limite, ovverosia che la svedese vinca e la norvegese non si classifichi tra le prime quaranta, le due si troverebbero ex aequo. Sarebbe comunque la scandinava più navigata a primeggiare, avendo conquistato 4 successi contro i 2 della più giovane rivale.

COPPA DI SPECIALITA’ MASS START
Dorothea Wierer mena le danze, ma Elvira Öberg si è portata a sole 3 lunghezze. Per l’italiana e la svedese, quello di domenica sarà quasi “uno spareggio”, al quale però possono partecipare altre due attrici, ovverosia le francesi Justine Braisaz-Bouchet e Anais Chevalier-Bouchet, rispettivamente a -21 e -24. La matematica tiene ancora in corsa altre quattro donne,  ma ognuna di esse deve sperare in autentici cataclismi per poter ambire a imporsi in questa graduatoria.

COPPA DI SPECIALITA’ QUINDICI KM
Infine sarebbe ingiusto scordarsi della Coppa di specialità riservata all’individuale, conferita nel mese di gennaio e conquistata dalla ceca Marketa Davidova.

PRECEDENTI OSLO

Oslo ha fatto il proprio ingresso nel calendario del massimo circuito femminile già nella sua annata inaugurale, ovvero il 1988-89. Tuttavia per un decennio ha dovuto rispettare una rotazione con altre località norvegesi (Steinkjer, Fagernes e soprattutto Lillehammer). La situazione è cambiata radicalmente nel 1998-99, inverno in cui Holmenkollen ha assunto il ruolo di tappa fissa. Da allora è mancata all’appuntamento solo tre volte, sempre per cause di forza maggiore. Nel 2008-09 l’impianto era un cantiere, poiché stava venendo rinnovato in vista dei Mondiali di sci nordico 2011. Invece nel 2019-20 e nel 2020-21 l’appuntamento è stato cancellato a causa delle problematiche generate dalla pandemia di Covid-19.

Sino a oggi nei pressi della capitale norvegese si sono disputate 69 gare femminili individuali di primo livello (9 quindici km, 25 sprint, 20 inseguimenti, 15 mass start), di cui ben dodici con valore iridato. D’altro canto, oltre a due edizioni dei Mondiali (2000, 2016), Holmenkollen ha ospitato sia nel 1990 che nel 1999 dei recuperi delle competizioni iridate non disputate rispettivamente a Minsk e Kontiolahti causa meteo inclemente. Inoltre anche la mass start del 2002, all’epoca non inserita nel programma olimpico, ha conferito titolo mondiale.

Su queste nevi sono trentadue le atlete capaci di imporsi in almeno una competizione. Fra di esse la più vincente in assoluto è la russa naturalizzata slovacca Anastasiya Kuzmina, la quale è stata in grado di raccogliere 6 successi (uno nel 2011, due nel 2014, uno nel 2018 e due nel 2019).
Sono tre le donne in attività ad aver primeggiato da queste parti. Si contano 2 affermazioni per Tiril Eckhoff (oro iridato 2016, una vittoria nel 2017) e Mari Eder-Laukkanen (entrambe nel 2017). Inoltre ha festeggiato 1 volta Hanna Öberg (2019).

Guardando invece ai podi, sono quindici le biathlete tutt’ora in azione ad aver già fatto il proprio ingresso nella top-three nella capitale norvegese. Curiosamente nessuna spicca in maniera decisa, poiché non ve n’è una che abbia raccolto più di due podi:
2 (2-0-0) – ECKHOFF Tiril [NOR]
2 (2-0-0) – EDER-LAUKKANEN Mari [FIN]
2 (1-0-1) – ÖBERG Hanna [SWE]
2 (0-1-1) – BESCOND Anais [FRA]
2 (0-1-1) – BRAISAZ Justine [FRA]
2 (0-0-2) – DUNKLEE Susan [USA]
1 (0-1-0) – SEMERENKO Vita [UKR]
1 (0-1-0) – WIERER Dorothea [ITA]
1 (0-1-0) – PREUß Franziska [GER]
1 (0-1-0) – HERRMANN Denise [GER]
1 (0-1-0) – EKCHOFF Tiril [NOR]
1 (0-0-1) – GWIZDON Magdalena [POL]
1 (0-0-1) – DZHIMA Yuliia [UKR]
1 (0-0-1) – FIALKOVA Paulina [SVK]
1 (0-0-1) – EGAN Clare [USA]

Ragionando invece per nazione, si evince come a Oslo la potenza egemone sia indiscutibilmente la Germania.
47 (21-15-11) – GERMANIA
29 (13-10-6) – NORVEGIA
24 (5-11-8) – RUSSIA
21 (4-9-8) – BIELORUSSIA
19 (5-7-7) – FRANCIA
14 (5-2-7) – SVEZIA
12 (6-2-4) – SLOVACCHIA
11 (5-2-4) – UCRAINA
5 (3-0-2) – FINLANDIA
5 (0-2-3) – ITALIA
4 (1-1-2) – URSS/CSI
3 (1-1-1) – CINA
3 (0-3-0) – BULGARIA
3 (0-2-1) – REP.CECA
3 (0-0-3) – USA
2 (0-2-0) – SLOVENIA
1 (0-1-0) – CANADA
1 (0-0-1) – POLONIA

Dunque nessuna vittoria e 5 podi per l’Italia. Riguardo il movimento azzurro emerge un dato eclatante. A Oslo la “golden generation” attuale ha raccolto molto meno rispetto alle pioniere del passato!
Infatti il primo piazzamento nella top-three è arrivato nella sprint del 16 marzo 2001, quando Nathalie Santer si classificò terza.
A esso hanno fatto seguito ben tre podi firmati da Michela Ponza, trovatasi sempre benissimo da queste parti. La gardenese si piazzò terza nella sprint del 16 febbraio 2003, quindi concluse seconda la sprint del 23 marzo 2006, infine si attestò nuovamente in terza piazza nella mass start del 16 marzo 2008.
L’ultimo top-three azzurro è datato 6 marzo 2016, giorno in cui Dorothea Wierer si è messa al collo la medaglia d’argento nell’inseguimento dei Mondiali.

Wierer a parte, altre due italiane in attività vantano piazzamenti nella top-ten a Holmenkollen.
Federica Sanfilippo ha concluso 9a la sprint del 17 marzo 2017, mentre Lisa Vittozzi si è issata al massimo in 10ma posizione della sprint del 15 marzo 2018.

Foto: La Presse

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