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Come funziona la nuova categoria di Valentino Rossi: regolamento GT World Challenge Europe

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Manca sempre meno al via della nuova avventura di Valentino Rossi nel Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS. L’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola accoglie il primo dei dieci appuntamenti della principale categoria riservata alle ruote coperte, serie nata nel 2011 in quel di Monza sulle ceneri del vecchio Mondiale GT1.

Il GT World Challenge Europe ha un regolamento molto semplice ed è l’unico dei GTWC al mondo ad avere un format suddiviso in prove Sprint ed Endurance. Ricordiamo infatti l’esistenza del GTWC America, Asia ed Australia, tre campionati composti da gare sprint da 60 minuti.

Anche la categoria continentale, la più antica e prestigiosa delle quattro regionali, è composta da cinque manifestazioni con questo format che si alternano con cinque tappe endurance. Vi sono due 3 ore (Imola e Barcellona), una 100km (6 ore al Paul Ricard) e la mitica 24 ore di Spa-Francorchamps, sfida che da qualche anno vale anche per l’Intercontinental GT Challenge Powered by Pirelli. 

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I due sono di fatto dei campionati distinti, uniti da una classifica combinata che tiene conto di tutte e 10 le prove. Valentino correrà tutte le gare come molti altri protagonisti anche se la Sprint Cup è decisamente meno ricca rispetto all’Endurance Cup che scatterà tra meno di 7 giorni.

Sono quattro le classi presenti in pista, l’ex centauro militerà nella PRO Cup che condivide i tracciati d’Europa con PRO-Am, Silver e l’inedita Gold che debutterà quest’anno. La classe regina ha sempre tre piloti in pista per auto nell’Endurance Cup, le altre hanno quattro alfieri in via eccezionale per la 24 ore di Spa-Francorchamps. Discorso differente per la Sprint Cup, due piloti per 60 minuti con un pit stop e cambio pilota a metà gara.

I punti sono diversi per le varie competizioni. Nella Sprint Cup ogni prova assegna 16.5 punti per il primo (12-9.5-7.5-6-4.5-3-2-1.0.5), mentre nell’Endurance Cup tutto cambia a seconda della lunghezza della corsa. Ad Imola ed a Barcellona, prove da 3 ore, si utilizza il sistema canonico che ritroviamo in F1 (25-18-15-12-10-8-6-4-2-1), nella 1000km del Paul Ricard i punti diventano 22 per il primo (24-19-15-12-9-6-4-2-1).

L’assegnazione è ancora diversa per la 24 ore di Spa-Francorchamps. Al traguardo si assegna il medesimo punteggio delle gare da 3 ore, ma vi sono degli importanti ‘bonus’ alla sesta ed alla dodicesima ora (12-9-7-6-5-4-3-2-1). Questi ‘traguardi volanti’ si sono mostrati più volte determinanti per l’Endurance Cup e per la ‘classifica combinata’.

Tra Endurance e Sprint cambia anche il format delle qualifiche che, in ogni caso, assegna un punto ai piloti dell’equipaggio che registrano la pole-position. Iniziamo dalla prima, valida per tutte le sfide ad eccezione della 24 ore di Spa-Francorchamps che oltre al format ‘tradizionale’ prevede una superpole per i migliori 20 classificati. Per le restanti prove vi sono tre sessioni con tutte le auto presenti contemporaneamente sul tracciato. Ogni pilota prende parte ad un turno e deve registrare almeno un tempo valido per qualificare l’auto. La media del giro più veloce dei tre piloti (uno per sessione) determina la posizione sulla griglia di partenza. Molto più semplice il format per la Sprint Cup.

Il pilota che affronta il primo stint disputa la Q1 che determina la griglia per la gara-1, mentre il secondo protagonista è delegato per la seconda qualifica e la rispettiva partenza. Non c’è nessuna media, il giro più veloce determina lo schieramento per la prova da 60 minuti.

Foto: LPS

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