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F1, Aston Martin è un’incognita dopo i test. Buona affidabilità ma pochi lampi, AMR22 da centro gruppo?

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Archiviati definitivamente i test invernali, sta per arrivare la prima resa dei conti della Formula Uno versione 2022. Sabato 19 marzo si disputeranno le prime qualifiche della stagione ed i team saranno costretti a calare la maschera, svelando quindi il vero potenziale delle nuove vetture ad effetto suolo figlie della rivoluzione regolamentare introdotta a partire da quest’anno.

Aston Martin è sicuramente una delle grandi incognite tutte da scoprire in questo avvio di campionato, dopo aver disputato dei test senza infamia e senza lode. In generale è sempre mancato un guizzo degno di nota sia a Barcellona sia in Bahrain, anche se la AMR22 ha fornito delle buone risposte sul fronte dell’affidabilità.

Durante l’ultima tre giorni di Sakhir si è verificato un solo stop in pista per un problema tecnico minore che non ha fatto perdere molto tempo alla scuderia con sede a Silverstone. I piloti, Sebastian Vettel e Lance Stroll, hanno percorso complessivamente 339 giri sul tracciato mediorientale trovando via via sempre più confidenza al volante di una macchina completamente diversa rispetto al 2021.

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Abbiamo imparato tante cose durante i test, e in ogni sessione la macchina è progredita. Sakhir è un ottimo circuito nel quale testare i limiti della vettura nelle curve a bassa e alta velocità, quindi è un bene essere riusciti a completare il programma prefissato.  Nel complesso è stato un test produttivo e ci sono molti dati da analizzare per assicurarci di essere nella miglior posizione possibile all’inizio del mondiale”, ha dichiarato il canadese Stroll.

Questo invece è stato il bilancio di Vettel dopo l’ultima giornata di attività in pista: “Programma completato e tanti giri fatti nel corso del pomeriggio di sabato, a coronamento della nostra tre giorni di test in Bahrain. I tempi sul giro sono in gran parte irrilevanti, quindi il nostro obiettivo è stato esclusivamente quello di conoscere al meglio la AMR22. Sono contento dei progressi fatti, sappiamo che sarà una stagione molto lunga e nella quale dovremo cercare di migliorare costantemente”.

Il quattro volte campione del mondo, punta di diamante di Aston Martin (che ha come nuovo team principal Mike Krack), ha poi spiegato le caratteristiche delle nuove auto anticipando inoltre i possibili valori in campo della stagione: “Queste macchine sono molto diverse: l’aumento del peso è evidente e questo le rende un po’ più “pigre” da guidare. Siamo tutti nella stessa situazione e fa parte del gioco. Interpretare i tempi è ancora più difficile del solito, ma dietro le solite squadre di testa (Red Bull, Mercedes e Ferrari, ndr) c’è un gruppo molto compatto, quindi mi aspetto una concorrenza agguerrita. Nessuno ha ancora le idee chiare e la prossima settimana sarà importante essere già competitivi”.

L’ex Racing Point ad oggi non sembra aver azzeccato un progetto vincente, per quanto visto nei collaudi di pre-campionato, ma è ancora complicatissimo capire la sua collocazione in una gerarchia virtuale del midfield. L’obiettivo sarebbe quello di tornare nella top5 del Mondiale costruttori, dopo il deludente settimo posto dell’ultima annata, di conseguenza accedere al Q3 di sabato in Bahrain con almeno un pilota rappresenterebbe già un punto di partenza incoraggiante.

Foto: LiveMedia/Diederik Van Der Laan/DPPI

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