Formula 1
F1, attentato a Jeddah: cosa è successo e chi è stato. Ritardate le FP2
Una situazione davvero surreale a Jeddah (Arabia Saudita), sede del secondo round del Mondiale 2022 di F1. Poco prima del termine delle prove libere 1, infatti, si è notata una colonna di fumo che si è alzata in maniera importante al cielo. Non a caso Max Verstappen aveva indicato via radio della “puzza di fumo“.
Per quanto poi si è saputo dai media locali e internazionali, si è trattato di un attacco terroristico per colpire gli impianti petroliferi di Aramco, colosso saudita degli idrocarburi. Una forte esplosione è stata causata da un razzo lanciato dai ribelli ed è scoppiato un incendio. Ciò è accaduto a poco più di 20 chilometri dal circuito (22 per la precisione).
Il reale motivo risiede nel segnale forte di dissenso portato avanti dal gruppo terroristico degli Huthi, da anni in conflitto con i sauditi, che hanno attaccato una delle sedi della compagnia petrolifera citata. In seguito a questo attacco missilistico, le autorità nazionali hanno chiuso lo spazio aereo.
F1, GP Arabia Saudita 2022: attacco a un impianto petrolifero a 20 km dal circuito di Jeddah
Date le circostanze, la F1 è in attesa di una versione ufficiale da parte delle autorità, ma dopo aver avvisato i piloti di quanto sta avvenendo è stato stabilito il via della FP2 con 15 minuti di ritardo per consentire ai piloti i tempi necessari per le loro procedure in pista.
Foto: LiveMedia/Joao Filipe/DPPI