Formula 1

F1, Ferrari più lenta della Red Bull in rettilineo: ma non è questione di motore

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La Ferrari non è riuscita nell’impresa di bissare il successo nel Gran Premio dell’Arabia Saudita, secondo atto del Mondiale F1 2022. Il monegasco Charles Leclerc si è dovuto attendere della seconda piazza chiudendo con 5 decimi di ritardo dalla Red Bull dell’olandese Max Verstappen. 

Il campione del mondo in carica ha usato l’ala mobile per beffare la Rossa, in difficoltà nei lunghi rettifili di Jeddah con una velocità di punta inferiore. Non a caso la differenza dell’auto di Maranello si vedeva nel primo settore, il più guidato dell’impianto non permanente più veloce al mondo.

L’eccellente aerodinamica della monoposto disegnata da Adrian Newey si è mostrata in grado di abbattere quel divario di motore evidenziato in Bahrain nei confronti della Ferrari. I dati sono eloquenti, la Rossa è stata la più lenta del gruppo ed a differenza del deserto di Manama il DRS è stato utilizzato più volte da entrambi i piloti che allo speed trap hanno pagato più di 10 km/h dalla vetta della classifica.

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Max Verstappen ha infatti toccato nell’evento di ieri i 334.6 km/h contro i 320.6 km/h di Leclerc, a lungo padrone della corsa. Il secondo ed il terzo settore del tracciato arabo hanno permesso alla Red Bull di avere un gap incolmabile per il monegasco, abbattuto negli ultimi cinque giri.

Ma il motore della Ferrari non era il migliore dopo la prima sfida? Il propulsore costruito a Maranello resta competitivo, Alfa Romeo ed Haas sono una conferma dell’ottimo lavoro svolto dai tecnici durante l’inverno. Red Bull proverà ora a confermarsi in Australia, pista completamente rinnovata rispetto al passato con dei rettifili molto più lunghi.

Foto: LPS

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