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F1, gruppo di piloti capeggiato da Lewis Hamilton contrario a correre a Jeddah, ma programma del weekend confermato!

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Una situazione surreale e inattesa. Il primo giorno del weekend del GP di Arabia Saudita di F1 è andato in archivio a Jeddah e non sono gli aspetti sportivi a tenere banco. Come è noto, poco prima del termine delle prove libere 1, è accaduto un qualcosa che va totalmente in contrasto con quello che il Circus vuol rappresentare.

Il riferimento è all’attacco del gruppo terroristico degli Huthi, da anni in conflitto con i sauditi, che hanno attaccato uno degli impianti petroliferi di Aramco, colosso saudita degli idrocarburi e main sponsor del GP. A quanto si è appreso dalle cronache, una forte esplosione è stata causata da un missile lanciato dai ribelli ed è scoppiato un incendio. Ciò è accaduto a poco più di 20 chilometri dal circuito (22 per la precisione). In seguito a ciò, le autorità locali hanno chiuso lo spazio aereo.

La F1 ha chiesto chiarimenti sul da farsi e dopo la FP2 gli incontri che hanno visto coinvolti il CEO della F1, Stefano Domenicali, con presenti tutti i piloti ed i responsabili dei team, e il presidente della FIA, Ben Sulayem, hanno portato alla decisione di continuare con lo show.

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Come però riportato dal collega Albert Fabrega, c’è stata una forte contrarietà da parte dei piloti rispetto alla prosecuzione del fine-settimana. Ci si riferisce in particolare a un gruppo di cinque racing drivers guidati da Lewis Hamilton. Dopo una riunione tra i primattori della pista e un colloquio con la Race Direction si è giunti alla conclusione che si continuerà a girare a partire dalla FP3, anche se chiaramente nel paddock c’è grande nervosismo per il contesto descritto.

Foto: LiveMedia/Antonin Vincent/DPPI

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