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Formula 1

F1, la Ferrari è tornata competitiva. Passo importante nei Test e un attacco al tempo mai davvero provato

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E la pre-season in F1 è andata in archivio e che cosa si è compreso? Non molto, perché nei fatti non si conoscono con esattezza cosa i team abbiano scelto di fare e che peso possano avere i loro tempi, non avendo ben chiaro con quanta benzina abbiano girato e con quale mappatura del motore.

Si possono fare delle ipotesi. Ecco che al termine della tre-giorni di Sakhir (Bahrain) la Ferrari sicuramente può uscire confortata dal punto di vista dell’affidabilità. Complessivamente Charles Leclerc ha coperto 169 giri e Carlos Sainz 180, per un totale di 349. Se si vanno quindi a sommare a quelli completati a Barcellona (Spagna) si arriva a quasi 4000 km per la F1-75 con lo stesso propulsore, senza segnali di criticità, trovando anche una valida soluzione al pompaggio.

La Rossa è apparsa solida ed equilibrata da questo punto di vista e ciò si è notato in ogni situazione. Nel “time-attack” Leclerc ha concluso terzo alle spalle di Max Verstappen (tenendo conto anche del tempo di Mick Schumacher nelle due ore aggiuntive concesse alla Haas con C4), montando mescole C4 (soft) rispetto alle C5 (supersoft) dell’olandese, coperture che però non vedremo in Bahrain per l’esordio iridato. In più, stando a quel che si sa, le velocità in rettifilo della Rossa erano decisamente basse, segno che si è scelto di non sfruttare al meglio la mappatura del motore.

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Inoltre, la miglior prestazione di Charles è stata ottenuta in una condizione di pista diversa e più sfavorevole di quella di Max. In sostanza, è più interessante verificare la consistenza del passo gara e sotto questo profilo i tanti giri sull’1’38” e all’inizio sull’1’37” con le gomme medie sono un buon segnale per la costanza di rendimento.

La sensazione, quindi, è che la Red Bull sia il riferimento, ma che la Ferrari sia lì in caccia, con una Mercedes invece che deve un po’ mettere insieme i pezzi del puzzle visto quanto c’è stato detto da Lewis Hamilton oggi, anche se il britannico forse ha un po’ esagerato per pretattica. Vedremo quando tutto conterà davvero quali saranno gli equilibri.

Foto: LiveMedia/Diederik Van Der Laan/DPPI

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