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Formula 1

F1, l’anno della verità per la Ferrari. Dal 2020 si lavora per il 2022: progetto estremo e motore che fa sperare. E il simulatore…

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L’attesa sta per finire. Il Mondiale 2022 di F1 è alle porte e la domanda è la solita: che cosa farà la Ferrari? La scuderia di Maranello, reduce da due stagioni deludenti, spera di ritrovarsi in un campionato dai connotati particolari: un cambio di regolamento tecnico epocale con il ritorno alle macchine a effetto suolo, dotate di pneumatici da 18 pollici.

La Rossa, nei fatti, ha dedicato la maggior parte delle proprie risorse nel progetto della F1-75, anche per l’impossibilità di stravolgere completamente quanto di male si era fatto con la SF1000 del 2020. I tecnici del Cavallino Rampante, pertanto, nella realizzazione di questa monoposto hanno dato il meglio.

Una Ferrari dalla filosofia molto diversa da quella Red Bull e Mercedes che hanno puntato alla rastremazione massima delle pance per avere una grande efficienza aerodinamica. La Rossa ha seguito una via opposta ma altrettanto coraggiosa: pance lunghe e a forma di cucchiaio per avere tanta deportanza e creare un vero e proprio incavo all’interno del quale l’aria entra e viene proiettata verso l’alto in zona retrotreno. Un aspetto che sulla carta dovrebbe aiutare la F1-75 sui tratti più guidati perché lo scopo è quello di generare tanto carico al centro-vettura per poi scaricare le ali. Non a caso la vettura ha un muso dalla forma un po’ curva.

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Si confida poi nel motore Superfast, descritto da tanti addetti ai lavori come un riferimento nel Circus. Da questo punto di vista, l’intero pacchetto Ferrari è parso solido, affidabile e prestazionale nei test a Barcellona (Spagna) e a Sakhir (Bahrain).

La famosa correlazione tra i dati al simulatore e in pista ha dato esiti positivi, facendo sorridere i tecnici del Cavallino Rampante sull’update tecnologico e strutturale che vi è stato, legato proprio allo strumento che cerca di riprodurre in maniera più puntuale possibile le condizioni della monoposto sulle varie piste.

A questo punto, dal 18 al 20 marzo in Bahrain, parola alla pista perché il tempo delle chiacchiere è finito.

Foto: LiveMedia/Antonin Vincent

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