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F1, l’esordio della nuova era regala maggiore equilibrio e spettacolo! Liberty Media ha vinto la scommessa

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Ieri, domenica 20 marzo 2022, si è aperta ufficialmente la nuova era della Formula Uno. Il Gran Premio del Bahrain, corso sul tracciato di Sakhir, ha alzato il sipario sulla prima gara con le monoposto 2.0 dell’era ibrida, protagoniste di una rivoluzione tecnica che le ha presentate in maniera ampiamente riveduta e corretta. Le dita incrociate erano numerose. Tra chi faceva i maggiori scongiuri non possiamo non annoverare i tifosi, smaniosi di vedere aumentare la competitività in pista dopo anni non particolarmente vibranti, quindi i team meno competitivi nelle ultime annate ma, sopra ogni altra componente, FIA e Liberty Media sapevano di giocarsi tantissimo con questo nuovo capitolo della massima categoria del motorsport.

Inutile girarci attorno. Dopo anni nei quali il dominio è stato assoluto, la nuova dirigenza del Circus voleva un cambio di rotta ed i riflettori di Sakhir hanno messo ulteriormente in luce che, questo cambio di passo, sembra davvero essere avvenuto. Dopo le “dittature sportive” di Ferrari nei primi anni 2000, di Red Bull tra il 2010 e il 2013, quindi di Mercedes dal 2014 fino alla passata stagione, i padroni della Formula Uno volevano cambiare rotta.

Lo spettacolare duello tra Lewis Hamilton e Max Verstappen del 2021 aveva solamente messo in secondo piano il fatto che le vetture in pista ormai vivessero su pianeti molto distanti tra loro. I primi della classe con prestazioni dominanti, gli altri a rincorrere, da molto lontano e senza alcuna speranza. Quante volte è capitato che chi comandava un Gran Premio iniziasse a doppiare il fondo del gruppo dopo solamente una manciata di giri, oppure uno dei “big”, costretti a partire dalle retrovie, fosse in grado di superare gli avversari senza il minimo sforzo raggiungendo persino il podio.

Una mancanza di equilibrio e competitività che doveva essere ridotta. Sia ben chiaro, nessuno si auspica che la Formula Uno si trasformi in una sorta di NASCAR a ruote scoperte, nella quale può accadere di tutto giro dopo giro, ma il primo fine settimana del Mondiale 2022 ha fatto vedere cambiamenti notevoli, sin dalle qualifiche disputate sabato. Haas e Alfa Romeo comodamente nel Q3, hanno fatto comprendere come la nuova era abbia subito avvicinato i contendenti e, di pari passo, l’avvento del budget cap potrebbe fare il resto. Ora, infatti, Ferrari, Mercedes e Red Bull non potranno spendere decine, se non centinaia, di milioni di euro in più dei rivali per fare il vuoto a livello di prestazioni.

Anche nella corsa di ieri, poi, si sono notate differenze importanti. Le gomme hanno messo in difficoltà team e piloti, dopo 3 anni nei quali si era corso con le stesse coperture di sempre. Ora, invece, non solo il passaggio dai 13 ai 18 pollici ha proposto una novità corposa, ma anche la nuova struttura degli pneumatici ha già dimostrato di essere più difficile da leggere per gli strateghi dei vari muretti box. Anche questo aspetto ha permesso un aumento di battaglie in pista ed imprevedibilità. E non è una cosa di poco conto.

Dal CEO della Formula Uno, Stefano Domenicali, in giù, tutti ieri a Sakhir avevano le dita incrociate. Il primo capitolo della nuova era ha regalato grande spettacolo ma, la domanda, non può che essere: “Da italiani siamo stati offuscati dalla doppietta della Ferrari”? La risposta è “no”. Anche in caso di vittoria di Max Verstappen, o chi per esso, la nuova Formula Uno avrebbe fatto capire comunque che la pagina è stata voltata. Le conferme, si spera, arriveranno già nel prossimo weekend con il Gran Premio dell’Arabia Saudita di Jeddah. Abbiamo vissuto un solo appuntamento. Ne rimangono 22. Ci sarà da divertirsi. Su questo non ci sono dubbi, anche se fino allo spegnimento dei semafori di ieri, molte dita erano incrociate, e sappiamo anche perchè…

Foto: LPS Xavi Bonilla

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