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F1, Mercedes a 7 decimi dalla Ferrari. Nessun bluff: cosa non funziona per le Frecce d’Argento

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Le qualifiche del Gran Premio del Bahrain, primo appuntamento del Mondiale di Formula Uno 2022, hanno regalato diverse conferme. In primo luogo hanno ribadito il valore della Red Bull, ma su questo c’era ben poco da scoprire. In secondo luogo hanno proposto una Ferrari a livelli eccellenti, come non accadeva da diverso tempo. Infine, last but not the least, hanno confermato che in casa Mercedes il lavoro da svolgere è ancora massivo.

Sul tracciato di Sakhir, infatti, le Frecce d’argento hanno sostanzialmente fatto da spettatrici alla avvincente battaglia per la prima pole position stagionale. Lewis Hamilton, il grandissimo “Re” delle partenze al palo, non è andato oltre la quinta posizione a quasi 7 decimi di distacco dalla prestazione di Charles Leclerc, mentre George Russell ha fatto anche peggio, mestamente nono con un distacco allarmante di 1.6 secondi.

Numeri che, solitamente, il team di Brackley rifilava ai rivali negli ultimi anni. Nelle 8 stagioni precedenti, infatti, la scuderia anglo-tedesca ha dettato legge sotto molteplici punti di vista, con vetture che rasentavano la perfezione sin da quando venivano messe in strada. Pronti, via, e per gli avversari c’era solamente da vedere la targa delle Mercedes. La W13, almeno per il momento, non è così. Anzi, la sua valutazione potrebbe riassumersi in “lavori in corso”. La sensazione, nettissima, è proprio questa.

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La monoposto tinta di argento appare probabilmente il progetto più estremo, ambizioso, e sofisticato di tutto il lotto. Basti pensare alla conformazione delle proprie pance. Talmente verticali e rastremate da sembrare pressoché assenti. Un vantaggio inevitabile in fatto di resistenza all’avanzamento che, per quanto visto in queste prime ore di lavoro sulla pista di Sakhir, fa da contraltare a difficoltà complessive ancora da risolvere.

Sia Lewis Hamilton, sia George Russell, hanno evidenziato come la loro vettura faccia ancora fatica nell’inserimento in curva (specialmente in quelle più lente) mentre l’ormai celebre effetto “porpoising” si fa ancora sentire in rettilineo. Anche a livello di Power Unit (e fa strano dirlo) i passi in avanti da compiere non mancano, avendo perso ampiamente il confronto con i propulsori di Ferrari e Red Bull, in primis. Vedremo domani in gara come risponderanno le due Mercedes, dopo che nei test pre-stagionali le simulazioni di passo gara non sono state certo entusiasmanti.

La parole d’ordine in questo primo scorcio di campionato non potrà che essere “pazienza”. La W13 è un progetto destinato ad arrivare, prima o poi. In quel di Brackley non sbagliano con facilità e sanno rimettersi in carreggiata in fretta. In questo caso sarà forse solamente necessario mettere al posto giusto tutte le tessere del puzzle. Quando ciò avverrà non è ancora dato a sapersi, ma succederà, statene certi, e a quel punto starà ai rivali dover rispondere. 

Foto: LPS DPPI

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