Formula 1
F1, Mercedes potrebbe soffrire anche in Arabia Saudita? Problemi di drag
Ci si prepara al prossimo GP dell’Arabia Saudita. Il Circus della F1 guarda a Jeddah, dopo il primo impegno in Bahrain, e tra i temi interessanti nel weekend uno è sicuramente quello delle prestazioni della Mercedes.
La W13, pur salita sul podio grazie a Lewis Hamilton, ha evidenziato grossi problemi legati al pompaggio e a un eccesso di drag, ovvero di resistenza all’avanzamento, che ha gravato molto sulla prestazione delle due Frecce d’Argento di Hamilton e del connazionale George Russell.
Cosa aspettarsi dunque sul circuito cittadino saudita? Difficilmente la vettura di Brackley riuscirà a cambiare radicalmente registro viste le problematiche denunciate nel corso del primo fine-settimana iridato. La pista di Jeddah richiede una grande efficienza aerodinamica e ottime basi velocistiche, cosa che in questo momento la Mercedes non ha anche per quanto detto da Toto Wolff (Team Principal) poco dopo il GP di Sakhir.
“La Ferrari e la Red Bull sono estremamente veloci sul rettilineo, e le loro performance in curva sono assai diverse dalle nostre. Prima di poter affermare con certezza se soffriamo di un deficit di potenza, credo che dobbiamo analizzare il livello di drag della nostra vettura. Non penso che ci sia grande differenza di prestazioni tra le Power Unit. E’ chiaro però che la Ferrari ha fatto un bel passo in avanti, dato che lo scorso anno non erano così competitivi: in Bahrain sembra che abbiano surclassato tutti quanti. Ovviamente la soluzione più semplice per eliminare la resistenza aerodinamica sarebbe prendere una motosega e fare a pezzi l’ala posteriore. Ed è esattamente ciò che faremo a Jeddah”, ci ha scherzato anche un po’ su il manager austriaco.
Ma da cosa dipende questo problema di drag? Probabilmente la scuderia di Brackley ha un po’ sottostimato i suoi avversari. La W13, presentatasi come monoposto estrema, ha come concetto una vettura con poca resistenza all’avanzamento, viste le pance quasi inesistenti, ma anche poco carico. Per questo, i tecnici sono stati costretti ad adottare profili alari più importanti rispetto alla concorrenza, con effetti negativi.
A questo va aggiunto anche il problema del porpoising, a cui si è ovviato alzando la monoposto, ma perdendo molto dal punto di vista aerodinamico. In buona sostanza, è presumibile pensare che anche a Jeddah Mercedes possa fare fatica.
Foto: LaPresse