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F1, Mercedes: questo non è più un bluff. Difficoltà reali, ma guai sottovalutare Hamilton e Russell

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“Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. Parole e musica della regina del “giallo” Agatha Christie, una che di misteri se ne intendeva, per cui meglio fidarsi. Anche quanto si sta vedendo nel deserto vicino a Manama si sta sempre più tingendo del colore dei celebri libri polizieschi. L’indagata numero uno è la Mercedes, ma questa volta anche il fenomenale investigatore Hercule Poirot sarebbe in difficoltà nel risolvere questo caso.

Cosa sta succedendo alla scuderia di Brackley? Dopo due serie di test pre-stagionali molto fuori dai consueti radar, ci si attendeva l’inevitabile cambio di passo in concomitanza con le prime due sessioni di prove libere del Gran Premio del Bahrain, primo appuntamento del Mondiale di Formula Uno 2022. Sul tracciato di Sakhir, invece, i dubbi emersi nelle scorse settimane, se possibile, si sono addirittura acuiti. Ma, come sempre, proviamo ad andare con ordine.

Partiamo dai freddi numeri. La sessione pomeridiana (che si è disputata sotto la luce dei riflettori e che, soprattutto, ha proposto le medesime condizioni che i piloti vivranno domani in qualifica e domenica in gara) ha visto Red Bull e Ferrari fare il vuoto, in particolare Max Verstappen e Charles Leclerc, mentre le Frecce d’argento iniziavano ad annaspare.

George Russell ha concluso al quarto posto con un distacco di 593 millesimi dal campione del mondo (e 506 dal monegasco della Rossa), mentre il suo illustre vicino di box, Lewis Hamilton, non è andato oltre il nono posto con un gap di 1.208 dalla vetta. Qualcosa di quasi mai visto nell’era recente della Formula Uno.

F1, Charles Leclerc e la Ferrari a un soffio da Verstappen nelle FP2 del GP del Bahrain. Arranca Hamilton

Ma, tornando agli indizi, se quanto visto nei test pre-stagionali è stato ribadito anche oggi sul tracciato di Sakhir, con una W13 scorbutica da inserire in curva e ancora condizionata dall’effetto “porpoising” le parole di George Russell fanno scattare diversi campanelli d’allarme all’interno del team anglo-tedesco. L’inglese parla apertamente di vettura “indietro rispetto al previsto e più lenta di un secondo rispetto ai rivali con il pieno di benzina”. Dichiarazioni che assomigliano molto al terzo indizio, quello che va a comporre la prova.

Sia ben chiaro, com’è ben noto mai fidarsi troppo di quanto emerge dai test invernali e da una squadra con Toto Wolff al timone ma, se anche domani le prestazioni della W13 saranno confermate tra FP3 e qualifica, si potrà ufficialmente aprire il fascicolo sul “caso Mercedes”. La sensazione, nettissima, è che la monoposto di Brackley sia la più ardita ed estrema del lotto e che, di conseguenza, abbia bisogno di maggior tempo rispetto ai rivali per ingranare, per cui non è certo ancora tempo di preoccuparsi oltremodo, ma in Formula Uno mai dare nulla per scontato. Nemmeno che la Mercedes possa tornare competitiva sin da domani. Sarà davvero così? Per sciogliere il mistero sarà sufficiente attendere le ore 16.00 con le qualifiche, senza andare a scomodare Hercule Poirot…

Foto: LPS Xavi Bonilla

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