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Formula 1

F1, Leclerc ha avuto un piccolo problema alla Ferrari nel duello con Verstappen. Il perché della velocità di punta più bassa

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Fare di necessità virtù. Nei giorni successivi al trionfo della Ferrari in Bahrain, primo round del Mondiale 2022 di F1, le analisi sono state molteplici e si è stati tutti concordi sul tessere le lodi della Rossa tornata a vincere un GP a distanza di 903 giorni dall’ultima volta, festeggiando il tutto con una doppietta: Charles Leclerc primo e Carlos Sainz secondo.

La F1-75 si è dimostrata monoposto veloce e consistente e tra le mani del monegasco in particolare ha avuto un rendimento eccellente con le differenti mescole messe a disposizione da Pirelli. La gestione degli nuovi pneumatici da 18 pollici era una delle incognite di questo primo GP e la Rossa ha convinto decisamente, rivelandosi senza se e senza ma la miglior macchina in questo esordio.

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Tuttavia, ci sono un paio di aspetti che meritano di essere analizzati. Si è detto e si è scritto che tra i punti di forza di questa vettura ci sia il nuovo motore Superfast, come certificato anche dal quinto posto della Haas di Kevin Magnussen, dal sesto dell’Alfa Romeo del finlandese Valtteri Bottas e dal decimo dell’altra Alfa del cinese Guanyu Zhou. Cinque vetture motorizzate Ferrari nella top-10 su una pista Stop&Go. “Tanta roba“, per dirla alla Mattia Binotto.

Vero è che dai dati a nostra disposizione, alla voce “speed trap“, ovvero il punto del circuito nel quale viene ottenuta dalle monoposto di F1 la velocità più alta, le F1-75 non spiccano affatto.

E allora non è vero? Parliamone. In primis, colpisce il dato di Leclerc (302.6 km/h), ma chiaramente l’effetto scia nel suo caso non ha inciso come in altri. Resta il fatto che le due Ferrari siano in fondo a questa graduatoria. La giustificazione è che la scuderia di Maranello abbia optato per un assetto più carico dal punto di visto aerodinamico che, non a caso, ha permesso loro di fare la differenza soprattutto nel secondo settore della pista e di giocarsela con Max Verstappen nel terzo. In altre parole, la forza del propulsore in questo primo weekend dell’anno si è rivelato in termini di coppia/trazione. Una decisione che ha ricordato la stessa che fece l’anno scorso la Mercedes con Lewis Hamilton in funzione anche di un ragionamento di affidabilità. Visto quanto accaduto a Red Bull, non si può certo dare al Cavallino Rampante torto.

In secondo luogo ha colpito la facilità con cui, nel duello tra il citato Leclerc e Verstappen, l’olandese sia riuscito a sfruttare l’effetto del DRS pur avendo un distacco di 8/9 decimi. Come mai? Nei fatti, dopo il primo pit-stop, il monegasco della Ferrari ha avuto un problema momentaneo alla parte ibrida del motore.

Di che cosa si tratta? Nel giro n.17, in uscita dai box Leclerc doveva fare i conti con un Verstappen vicino e con gomme non al top: le termocoperte possono essere di 70 gradi quest’anno e quindi portarle in temperatura non è semplice. Max, quindi, ha potuto godere di questo vantaggio e poi? C’è stato un altro fattore. Come riportato dal sito fuoritraiettoria.com, è emersa una criticità con la ricarica della batteria della power unit. Nella zona mista, ideale per la ricarica, il SOC (State of Charge, settaggio che indica quanta energia verrà spesa e quanta ne verrà recuperata durante il giro) scelto in modalità 8 non ha sortito effetti. Non è un caso che sul volante della Ferrari ci fosse il valore di 24, piuttosto basso.

fonte immagine: fuoritraiettoria.com

Per questo gli è stato suggerito dai box di inserire un’altra modalità (SOC9) per cercare di aumentare la ricarica in fase di frenata. Tuttavia il valore della batteria è sceso al 15% e il monegasco si è trovato in una condizione di netta inferiorità rispetto a chi grazie alla scia, al DRS ecc. aveva tutto per completare il sorpasso.

Leclerc però è stato bravissimo a gestire il momento sfruttando a proprio vantaggio un’uscita migliore dalla prima curva e l’ala mobile successiva nonostante la situazione: il ragazzo del Principato, infatti, si è fatto passare prima del detection point del DRS, così da poter riattaccare Verstappen (non a caso la top speed in quel giro era pari a 281 km/h per Leclerc e a 319 per il pilota della Red Bull). A questo punto si è optato per una modalità estrema (SOC10), ma nei fatti solo dopo il secondo botta e risposta tra i duellanti la batteria ha ripreso il suo corretto funzionamento.

Da ciò si può sottolineare come e quanto sia stata eccezionale la prestazione del pilota della Ferrari.

Foto: LiveMedia/Florent Gooden/DPPI

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