Formula 1
F1, perché la Virtual Safety Car ha sfavorito la Ferrari e Charles Leclerc: un vantaggio decisivo per Max Verstappen
La nuova era della Formula Uno continua a regalare grande spettacolo, con l’accesissimo duello tra Ferrari e Red Bull che potrebbe durare fino a novembre per l’assegnazione del titolo nel Mondiale 2022. Il Gran Premio di Arabia Saudita, andato in scena oggi a Jeddah, ha visto infatti l’ennesimo capitolo della rivalità tra due fenomeni assoluti come Charles Leclerc e Max Verstappen.
Alla fine è stato quest’ultimo a prevalere, dopo una lunga serie di sorpassi e controsorpassi da brividi in cui sono stati alcuni piccoli dettagli a fare la differenza per l’esito della gara. Uno di questi è stato sicuramente il regime di Virtual Safety Car imposto dalla Race Direction a 12 giri dal termine in seguito al ritiro della McLaren di Daniel Ricciardo e dell’Alpine di Fernando Alonso.
In quel momento Leclerc si trovava saldamente al comando della corsa con un gap di circa 1″5 nei confronti di Verstappen, mentre alla ripartenza il n.1 della Red Bull ha accorciato leggermente le distanze rientrando clamorosamente in zona DRS e mettendosi nelle condizioni di attaccare il monegasco della Rossa per la leadership del GP (sorpasso riuscito poi dopo alcuni giri).
F1, Verstappen trionfa a Jeddah dopo un duello epico con Leclerc. 3° Sainz, a punti Hamilton
Lo scopo della Virtual Safety Car è quello di congelare i distacchi tra i vari piloti sul tracciato, che sono costretti a rallentare (per sicurezza) rispettando un delta time visibile sul display del volante. A volte però alcune macchine possono trarre un piccolo vantaggio al termine di questa fase, a seconda del punto del circuito in cui si trovano nel momento della ripartenza (se in mezzo ad una curva o in rettilineo) e anche in base al tempo di reazione dei singoli piloti.
Nel caso specifico della sfida Leclerc-Verstappen, il nativo di Hasselt ha tratto un piccolo vantaggio proprio in questa fase (avvicinandosi a 1″1 dal leader subito dopo la conclusione della VSC) ed in generale entrambe le Red Bull si sono dimostrate più competitive delle Ferrari con le gomme hard fredde in seguito alla lunga neutralizzazione.
Le RB18 hanno riscaldato più velocemente gli pneumatici rispetto alle F1-75 ed il campione del mondo in carica ne ha approfittato al meglio, non perdendo nulla nel settore favorevole all’avversario e colmando poi il gap grazie alla scia e al DRS (oltre ad una velocità massima di base più alta) nel T2 e soprattutto nel T3 del circuito saudita.
Foto: Lapresse