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F1, via alla Rivoluzione! Il GP Bahrain 2022 è la gara più attesa da anni. La Ferrari tornerà finalmente da Mondiale?

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La settantatreesima edizione del Mondiale di F1 è prossima al via. Domenica 20 marzo si spegnerà il primo semaforo della tanto attesa stagione 2022, da molti identificata come una sorta di “Sacro Graal” per rilanciare la categoria. Le monoposto sono infatti state completamente rivoluzionate rispetto al recente passato, seguendo la filosofia regolamentare imposta da Liberty Media. L’obiettivo del management americano è quello di modificare le alchimie di una categoria i cui valori in campo hanno la tendenza a cristallizzarsi troppo rapidamente. La volontà è invece quella di avere uno stato fluido, magari simile a quello della MotoGP (o dei campionati statunitensi), dove a seconda delle caratteristiche dei tracciati e dell’adattabilità dei vari mezzi meccanici, chiunque in griglia può ambire al podio almeno una volta nell’arco dell’intero campionato.

Sarà questo il tema forte del Gran Premio del Bahrain in programma nel fine settimana. Come si tramuterà in pratica una rivoluzione, posticipata di un anno dalla pandemia, concepita per traghettare la F1 in una nuova era, fatta di maggiore equilibrio e spettacolo in pista? L’impressione preliminare, ricavata dai test disputatisi sinora, è che non si vedrà un gran livellamento. Se le sensazioni lasciate dalle prove del Montmelò e di Sakhir dovessero rivelarsi veritiere, troveremo ancora una volta i soliti tre top team al vertice delle classifiche, con il resto del gruppo a inseguire.

Quantomeno sarebbe già una novità vedere la Ferrari competitiva per il successo. Il Cavallino Rampante è reduce da un biennio deficitario. Il disastroso 2020 ha avuto come conseguenza quella di dover trascorrere il 2021 a riparare i danni e a recuperare il bandolo di una matassa ingarbugliatissima. A Maranello hanno cominciato a lavorare sul 2022 in anticipo rispetto ad altri e la speranza è che questo vantaggio concettuale possa tramutarsi in una Rossa nuovamente da urlo e non più costretta a inseguire da lontano, come avvenuto per due stagioni.

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La Ferrari non vince un Gran Premio ormai dal 22 settembre 2019. Sono passati quasi due anni e mezzo, durante i quali si sono disputate 45 gare. Per trovare un’astinenza più lunga si deve tornare al famoso periodo di tre anni e dieci mesi intercorso tra l’affermazione di Alain Prost nel GP di Spagna 1990 e quella di Gerhard Berger nel GP di Germania 1994, durante la quale andarono in scena 58 appuntamenti agonistici. Il primo obiettivo della Scuderia fondata dal Drake sarà quello di interrompere la sequenza sfavorevole. I segnali lanciati dalla F1-75 sono incoraggianti, perché a naso la vettura sembra in grado di passare per prima sotto la bandiera a scacchi. Se così fosse, allora si aprirebbe il quesito successivo. Si possono vincere gare, oppure anche il Mondiale?

Francamente, ai nastri di partenza del 2022, la Ferrari sembrerebbe partire come la seconda forza in campo. Nel paddock c’è la convinzione che la Red Bull RB18 si proporrà come la monoposto da battere. Max Verstappen non sarà certo appagato dal titolo conquistato nel 2021 e vorrà anzi arpionarne immediatamente un altro per ribadire di essere il più forte, cancellando ogni ombra generata dal finale del GP di Abu Dhabi. Inoltre bisognerà capire il reale valore della Mercedes, che per una volta sembra davvero in affanno rispetto ai rivali diretti, nel senso che ha per le mani una vettura potenzialmente competitiva, ma ancora acerba. Per Lewis Hamilton, ormai trentasettenne, le opportunità di diventare il primo ad arpionare 8 Mondiali non sono più molte. Il veterano britannico, peraltro, dovrà fare i conti con il nuovo arrembante compagno di squadra George Russell. Un avversario in più da contrastare, peraltro in casa, dopo che il fedele scudiero Valtteri Bottas ha traslocato all’Alfa Romeo.

Red Bull, Ferrari, Mercedes. Le Big Three della Formula Uno sono destinate a dettare legge per tutto l’anno? Soprattutto McLaren e Alpine si augurano di no, perché questi due team hanno l’ambizione di lottare ad armi pari con chi, ormai dal 2010, tira le fila della massima categoria automobilistica. La rivoluzione regolamentare darà i frutti sperati, regalandoci una F1 più equilibrata e incerta? La risposta a questa domanda, che tutti si pongono ormai da tempo, arriverà fra tre giorni, nel deserto del Bahrain.

Foto: Photo LiveMedia/Diederik Van Der Laan/DPPI

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