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Formula 1, bombe su Jeddah ma l’organizzazione rassicura: “L’incidente non ha attinenza con la gara”

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La stagione 2022 di Formula 1 è iniziata con il botto per la Ferrari. La doppietta di domenica ha regalato grande gioia a tutti gli appassionati italiani che adesso non vedono l’ora di rivedere in pista le Rosse. Purtroppo però, non c’è ancora la certezza per il regolare svolgimento del prossimo GP, quello di Jeddah (Arabia Saudita).

Informazioni provenienti dall’emittente internazionale Al Jazeera vedono uno scenario che mette seriamente a rischio il prossimo GP. In questo fine settimana, infatti, gli Huti (un esercito a maggioranza sciita appoggiato dall’Iran in contrapposizione agli storici nemici Sauditi sunniti) hanno bombardato un impianto petrolifero della Aramco, la compagnia di stato saudita che è anche sponsor della F1 e dell’Aston Martin, e questo ha creato inevitabilmente alcuni dubbi relativi alla disputa della seconda gara del 2022.

Il bombardamento all’impianto petrolifero non è stato l’unico attacco, visto che missili e droni degli Huti hanno danneggiato altri siti di Aramco lungo la costa del mar Rosso. Inoltre, nel weekend ci sono state esplosioni all’impianto di desalinizzazione dell’acqua di mare ad Al-Shaqeeq e nelle località di Dhrahran Al-Janub e Khamis Mushait. E non finisce qui perché un portavoce ha anche rivelato all’emittente Al-Arabiya che la Coalizione Araba ha sventato attacchi Huti via mare distruggendo 106 barche cariche di esplosivo e ha abbattuto 6 droni.

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Gli organizzatori del GP ci hanno tenuto subito a specificare che “l’incidente non ha attinenza con la gara” e che “sono state adottate misure necessarie per garantire la sicurezza degli ospiti della F1”, ma basterà?

Photo LiveMedia/Florent Gooden/DPPI

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