Ciclismo

Giro di Catalogna, il medico Alex Costa: “Colbrelli sarebbe morto se avesse avuto l’arresto cardiaco in allenamento”

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Sono giorni molto difficili per Sonny Colbrelli. Dopo l’arresto cardiaco avuto all’arrivo della prima tappa della Volta a Catalunya, il corridore azzurro è stato trasportato all’ospedale Josep Trueta, dove ancora oggi è per le dovuto cure.

“Sono un po’ frastornato – racconta Colbrelli alla ‘Gazzetta dello Sport’ – Continuo a non ricordare nulla. Solo di aver passato l’arrivo, ho visto il dottore, ho fatto per prendere l’acqua e… basta. Non ricordo più niente. Mi sono svegliato qui in ospedale attaccato a tutti i sensor. Non so cosa possa essere successo. Hanno guardato tutti i miei file degli anni scorsi e non c’è nessuna oscillazione del cuore, tutto regolare. In famiglia erano molto molto preoccupati, però quando mi hanno sentito si sono calmati un po’. Per quanto mi riguarda la preoccupazione sicuramente c’è, anche se la mia testa è già a quando potrò tornare a pedalare. So che sono stato fortunato ad essere ancora qui a racontare questa cosa, però non voglio che finisca così”. 

Per spiegare la gravità di ciò che è successo a Sonny, ci pensa Alex Flora Costa, medico della Volta da 27 anni: “Se avesse sofferto l’arresto cardiaco in allenamento, senza un medico e soprattutto senza un defibrillatore nelle vicinanze, Colbrelli sarebbe morto”.

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La situazione all’arrivo era davvero tragica: “Ho trovato Colbrelli a terra, in preda alle convulsioni – spiega Costa – Per prima cosa gli ho dato alcuni schiaffetto, come si fa sempre in questo casi, per cercare di farlo reagire. Non sentivo il battito e il massaggio cardiaco non era sufficiente per rianimarlo, così gli abbiamo dato una prima scarica col defibrillatore. Non respirava, era in pieno arresto cardiaco. Eravamo pronti a somministrargli la seconda scarica dopo il tempo di attesa standard, ma non è stato necessario, perché il battito era ripreso. Il corpo aveva reagito”.

Ora tutto sembra andare per il meglio, con Colbrelli che ieri ha chattato con i compagni e ha parlato al telefono e in video con la famiglia e le persone più care. Gli esami iniziali hanno subito escluso danni permanenti e ora la speranza è quella di rivedere il nostro Sonny di nuovo in bici. 

Foto: LaPresse

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