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Marcell Jacobs: “Coleman favorito, ma vince chi sbaglia meno. Partenza cambiata, il record europeo è difficile”
Marcell Jacobs è uno degli annunciati protagonisti dei Mondiali Indoor, che andranno in scena nel weekend a Belgrado. Il Campione Olimpico dei 100 metri era uno degli invitati alla sempre prestigiosa conferenza stampa della vigilia, insieme al campione olimpico del getto del peso Ryan Crouser e all’argento di Tokyo degli 800 Keely Hodgkinson. Il nostro portacolori era visibilmente soddisfatto: “È un piacere essere qui: esserci mi rende orgoglioso, è bello perché ricordo cosa pensavo, negli anni scorsi, quando vedevo gli atleti importanti partecipare alla conferenza stampa. È stato un lungo percorso. L’ultima volta che ho gareggiato qui a Belgrado, agli Europei indoor nel 2017, sono uscito in qualificazione nel salto in lungo nonostante fossi il favorito. Era un periodo difficile della mia carriera sportiva. Gli infortuni mi hanno fatto cambiare specialità e adesso dico che è stata una fortuna, perché quella scelta mi ha portato a conquistare due medaglie d’oro alle Olimpiadi”.
L’azzurro, che cercherà il colpaccio sui 60 metri dove è annunciato il titanico duello con Christian Coleman, si è soffermato sulla prima parte del 2022, condita da quattro vittorie (la migliore a Lodz col crono di 6.49) e dalla squalifica per falsa partenza nel Meeting di Belgrado: “La prima parte della stagione è stata molto interessante, ho avuto ottime sensazioni anche se non ho sfruttato al meglio le mie potenzialità. Qualche piccolo intoppo è servito per arrivare qui nel migliore dei modi, compresa la falsa partenza della scorsa settimana su questa stessa pista: meglio che succeda tutto prima, invece che nel momento che conta di più”.
L’allievo di Paolo Camossi ha analizzato la sua gara: “Qui vince chi sbaglia meno, è così in generale ma soprattutto nei 60. Il favorito n. 1, che gioca in un campo tutto suo, è Coleman: è lui l’uomo da battere ma io cercherò di stargli il più vicino possibile e proverò a mettergli la testa davanti”. Sul possibile attacco al record europeo (6.42): “Ho fatto il record europeo due volte alle Olimpiadi nei 100, ma per le mie caratteristiche il primato dei 60 è più difficile, seppur non impossibile. Grazie al bel lavoro dell’inverno e allo stimolo degli avversari si può avvicinare quel tempo. Sabato però correrò per la posizione, non con il cronometro in testa: l’ho fatto nelle ultime uscite, ho pensato al tempo e non mi ha permesso di essere sciolto al 100%. Ci saranno altre stagioni per cercare il record”.
In chiusura un interessante aspetto tecnico: “La differenza tra lungo e velocità è tanta: nel lungo bisognava correre forte e bene, quando ho deciso di spostarmi nello sprint però mi mancava l’uscita di blocchi. Fino a due anni fa la mia partenza era molto diversa: con Paolo seguivamo la storia e la tecnica che si era sempre utilizzata in Italia. Ma erano più le volte che sbagliavo, rispetto a quelle in cui riuscivo. Quindi abbiamo adattato la partenza alle mie caratteristiche, e tra il 2020 e il 2021 si è vista una netta differenza, ben sedici centesimi già nei 60 metri”
Foto: FIDAL COLOMBO/FIDAL