Ciclismo

Milano-Sanremo 2022, Filippo Ganna: “Sono stato male. Un attacco come quello di Cancellara sarebbe ideale”

Pubblicato

il

“Posso respirare ora, è una buona cosa”. Partire così, alla vigilia di una corsa come la Milano-Sanremo, non dà ovviamente gli auspici migliori. Filippo Ganna era pronto ad avere carta bianca per la Classicissima di Primavera dalla sua Ineos Grenadiers, ma purtroppo l’influenza in questi ultimi giorni lo ha colpito, riducendo le sue chance di far bene sulle strade di casa.

Il campione del mondo a cronometro racconta, come riportato da Cyclingnews, il suo malessere: “Domenica dopo la Tirreno-Adriatico e lunedì ho avuto la febbre alta. Non ho pedalato né lunedì né martedì e mercoledì ho faticato, anche sui rulli. Giovedì ho pedalato due ore e nella seconda mi sono sentito un po’ meglio, oggi è stato lo stesso, spero che dopo sette ore di corsa nella Milano-Sanremo il mio corpo si abitui e mi aiuti”.

Milano-Sanremo 2022, tutti gli italiani in gara. Folto gruppo di azzurri, spiccano Ganna, Viviani e Nizzolo

Il piemontese non cerca giustificazioni: “Penso che l’85-90% del gruppo abbia avuto gli stessi problemi, quindi chi è stato un po’ più fortunato forse ha una condizione migliore. Non è bello per nessuno essere malato, tutti noi vogliamo essere in perfetta forma e stare bene. Ma la mia testa e le mie gambe sono pronte. Ho bisogno di essere mentalmente più forte e cercare di rimanere concentrato per il finale di gara. Essere malati non conta, rimaniamo concentrati. Se otteniamo un risultato, è fantastico. Se non otteniamo nulla, non cambierà”. 

Sullo schema tattico: “Di sicuro non posso fare uno sprint e non posso seguire Tadej Pogacar e Wout van Aert sulle salite perché abbiamo corporatura differente. Un attacco come quello di Fabian Cancellara sarebbe perfetto per me. Ma non è facile. Bisogna intuire il momento per fare un grande sforzo. La Milano-Sanremo è una gara strana, puoi avere gambe fantastiche prima del Poggio e poi dopo due curve trovarti in difficoltà e non sapere perché. Difficile attaccare prima della Cipressa, troppo tardi per attaccare dopo il Poggio perché in salita bisogna stare davanti. Non ho la sfera di cristallo per vedere il futuro. Vedremo cosa succede in gara”. 

Foto: Lapresse

Exit mobile version