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Moto2, l’Italia ha trovato in Celestino Vietti una possibile carta iridata. Ma serviranno conferme

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Dopo il passaggio in MotoGP di Marco Bezzecchi e Fabio Di Giannantonio, c’era il timore che l’Italia potesse accusare il colpo disputando così un Mondiale Moto2 2022 senza grandi acuti. La smentita non si è fatta attendere ed infatti Celestino Vietti ha compiuto un’impresa sensazionale a Lusail, nel primo appuntamento della nuova stagione, completando addirittura un Grand Chelem.

Il nativo di Cirié, prodotto della VR46 Riders Academy, ha centrato un traguardo strepitoso al termine di un weekend indimenticabile in cui ha ottenuto la pole position, il giro veloce e la vittoria, senza mai cedere il comando del Gran Premio del Qatar dalla prima all’ultima curva.

Vietti, alla prima affermazione (e al primo podio) della carriera nella classe mediana del Motomondiale, si candida inevitabilmente ad un ruolo da protagonista anche per il prosieguo di un campionato che sarà però lunghissimo. L’azzurro del Team Mooney VR46, se dovesse confermare anche in altri contesti i miglioramenti visti ieri sul giro secco, allora potrebbe davvero ambire al titolo iridato.

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Fin dalla Moto3 Celestino è sempre stato un pilota da gara, capace spesso e volentieri di mettere assieme tutti i pezzi del puzzle solo la domenica mettendo in scena di conseguenza delle rimonte pazzesche grazie ad un ritmo più veloce rispetto al resto della concorrenza. In effetti oggi Vietti ha ribadito il suo potenziale durante il GP, sfruttando alla perfezione la pole position ed imponendo un passo insostenibile per tutti gli inseguitori.

Gli avversari comunque non mancano (nonostante la promozione al piano di sopra di Raul Fernandez e Remy Gardner), in primis la nuova coppia del Team Red Bull KTM Ajo formata da Augusto Fernandez e dal campione iridato Moto3 in carica Pedro Acosta, quindi ne capiremo di più nelle prossime settimane.

Credit: MotoGP.com Press

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