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MotoGP, Enea Bastianini dà spettacolo con una Ducati del 2021. Che smacco per il team ufficiale

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Il sogno e il grande incubo; felicità e amarezza: sono sentimenti contrastanti quelli che si vivono nel box Ducati. C’è la soddisfazione di una vittoria perché quella di Enea Bastiani va raccontata.

Il romagnolo, in sella alla Ducati del 2021, è stato fenomenale a Lusail (Qatar), sede del primo round del Mondiale 2022 di MotoGP. Lo si era già compreso nel corso delle libere che il potenziale c’era e il secondo posto del time-attack era stato un indizio.

Il “Bestia” però lo si conosce, è un animale da gara e la corsa qatariana non ha smentito le attese. Pur nella novità di una partenza dalla prima fila in top-class, la gestione è stata da attore consumato sul suo palcoscenico: gestione di consumi, degrado gomme perfetto e poi gas spalancato negli ultimi 10. Un cambio di ritmo che solo i campioni sanno mettere in atto ed Enea l’ha fatto in modo trionfale.

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Si parlava di amarezza. Ebbene, il vincitore è in sella a una moto dell’anno passato rispetto a chi, come Francesco Bagnaia e Jack Miller del Team Factory, ha raccolto la polvere. L’ha ammesso Pecco nell’intervista post gara ai microfoni di Sky Sport: “Ho dovuto fare più il tester che il pilota e siamo arrivati in ritardo nella conoscenza di una moto nuova, mentre chi ha ereditato un mezzo già ben sviluppato e rodato ha potuto sfruttare un potenziale importante“.

Ci si è un po’ incartati nel team ufficiale, volendo provare tante cose nuove, senza però curarsi di una base solida da cui poi partire. Il livello dell’attuale MotoGP non consente ritardi alcun genere e la vittoria del modello precedente in Qatar è l’emblema di questo ragionamento.

La caduta di Bagnaia, che ha poi coinvolto l’incolpevole Jorge Martin (Ducati Pramac), fa il paio con il ritiro di Miller per problemi di natura elettronica. In sostanza, Gigi Dall’Igna e i suoi uomini devono mettere insieme i pezzi del puzzle perché, come si suol dire, ogni lasciata è persa…

Foto: MotoGp.com Press

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