Editoriali
MotoGP, l’Italia vince tutto in Qatar. Bastianini ricorda Simoncelli, Bagnaia non ha imparato la lezione
Tre vittorie su tre: Moto3, Moto2 e MotoGP. Neppure il più inguaribile degli ottimisti avrebbe potuto sperare in un avvio migliore per l’Italia nel GP del Qatar, prima tappa del Motomondiale 2022, il primo dell’era post-Valentino Rossi. Va detto che nella classe minore ed in quella regina i successi erano anche attesi alla vigilia, seppur con piloti diversi; era invece difficile da pronosticare quanto accaduto in quella intermedia.
Andrea Migno non è un talento naturale, ma un pilota che si è costruito con il tempo, un mattoncino per volta. Lo scorso anno aveva mostrato una crescita importante, collezionando tre podi, ma anche ben sette ritiri. A 26 anni è un vero e proprio veterano per la Moto3, tuttavia ha raggiunto la piena maturità, peraltro in una categoria dove in questa stagione non sembra emergere un vero e proprio fenomeno in grado di spaccare il campionato. Se riuscirà a trovare quella continuità di rendimento di cui è sempre stato carente, allora Migno potrebbe anche fare un pensierino al titolo. E’ andata tutto sommato abbastanza bene a Dennis Foggia, il favorito dichiarato per il Mondiale. Il fine settimana del 21enne laziale era stato compromesso nel corso della qualifica di ieri, quando gli era stata comminata una penalità pesantissima: partenza dal fondo dello schieramento e ben due long lap penalty da effettuare durante la gara. Per questo il settimo posto appare come oro colato, considerate le premesse. Di sicuro, da ora in poi, non dovrà più commettere ingenuità.
La Moto2 sembrava la classe dove l’Italia avrebbe dovuto fare più fatica in questo 2022, invece è arrivato subito lo splendido sigillo di Celestino Vietti, pilota che fa parte del team VR46 di Valentino Rossi. In questo caso parliamo di un centauro a cui il talento non manca di certo, ma in passato ha dovuto far fronte a troppi alti e bassi tra una gara e l’altra. Nel 2020 colse due successi in Moto3, chiudendo in quinta posizione nella classifica generale. Il primo anno di ambientamento in Moto2 non è stato per nulla semplice, tuttavia nel finale della passata stagione aveva iniziato ad ingranare, sfiorando per due volte il podio. Ora dovrà essere bravo a gestire nel migliore dei modi e senza eccessi la vittoria odierna: se riuscirà a metabolizzarla come un punto di partenza e non di arrivo, allora potrebbe anche dare qualche grattacapo agli spagnoli che restano i grandi favoriti in questa categoria, in particolare la coppia Augusto Fernandez e Pedro Acosta del team Red Bull KTM Ajo.
In MotoGP si era parlato molto durante l’inverno della grande occasione di Francesco Bagnaia per puntare al titolo iridato. L’inizio si è rivelato invece il peggiore possibile: un fine settimana ad inseguire, senza mai trovare veramente la quadratura del cerchio sull’assetto della Ducati, sino alla sconsiderata caduta che ha coinvolto anche lo spagnolo Jorge Martin. Evidentemente il centauro piemontese non ha imparato la lezione del 2021, quando due cadute gli preclusero di fatto la chance di giocarsi l’iride sino in fondo. Nelle domeniche negative è sempre importante provare a massimizzare, limitare i danni e portare a casa quanti più punti possibili: anche 7 o 8 avrebbero fatto comodo, eccome. Invece si ritrova già a -11 dallo spagnolo Marc Marquez, che riteniamo il vero favorito di questo Mondiale.
Se il bilancio della Ducati ufficiale è stato disastroso, con Bagnaia e Jack Miller ritirati, a risollevare il morale della scuderia di Borgo Panigale ci ha pensato uno straordinario Enea Bastianini. Una storia bellissima, con tanto di dedica all’indimenticato Fausto Gresini. A nostro avviso siamo di fronte ad un pilota dalla classe cristallina, che da tempo non si vedeva in Italia: per certi versi ci ricorda il compianto Marco Simoncelli, soprattutto per l’aggressività nei sorpassi e per la totale mancanza di timori reverenziali nei confronti dei piloti più esperti e blasonati. Nel 2021 colse due podi con una Ducati vecchia di due anni. Questa volta ha tra le mani una moto della passata stagione, dunque è già un passo avanti…E’ inevitabile che, proseguendo di questo passo, difficilmente gli si potrà ancora negare un ruolo da ufficiale nel 2023. Impressiona in particolare come il riminese sia sagace nella gestione delle gomme, riuscendo quasi sempre a scatenarsi nella seconda metà di gara. Questo ragazzo, quando ha una moto all’altezza, sa come si vince un Mondiale e commette pochi errori: nel 2020 vinse il titolo della Moto2 collezionando 3 successi, 7 podi, un solo ritiro ed uscendo una sola volta dalla top10. E’ troppo presto per dire che Bastianini possa giocarsi la corona della MotoGP già in questo 2022, tuttavia l’ipotesi non va esclusa a priori, soprattutto se dovesse profilarsi un’annata simile al 2020, ovvero con tanto equilibrio e senza un pilota in grado di fare la differenza. L’obiettivo concreto del centauro tricolore sarà quello di consolidarsi nelle prime cinque posizioni, magari aggiungendo qualche altra vittoria di tappa. Se poi i favoriti dovessero continuare a balbettare…
Foto: Lapresse