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Ciclismo

Parigi-Nizza 2022, pagelle quinta tappa: McNulty vince alla Pogacar, Roglic padrone della corsa ma rimane solo troppo presto

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Un gran numero di Brandon McNulty nella quinta tappa della Parigi-Nizza, la Saint-Just-Saint-Rambert – Saint-Sauver-de-Montagut di quasi 189 chilometri. Una giornata dai due destini: il primo, quello della fuga, dove si è imposto lo statunitense, mentre nel secondo sono stati protagonisti gli uomini di classifica. Vediamo quali sono i voti di questa giornata.

BRANDON MCNULTY (UAE TEAM EMIRATES) voto 10: e pensare che nelle interviste prima della gara diceva di non sentirsi nemmeno particolarmente in forma, anche se sapeva potesse essere la giornata giusta, rivelando fine tappa che pensava addirittura al ritiro. Becca la fuga giusta, aspetta con calma il Col de la Mure e saluta la compagnia, vincendo dopo 40 chilometri in solitaria. Azione da applausi per lo statunitense, che poco più di due settimane fa aveva vinto sulle stesse strade alla Classic Sud Ardèche. Dimostra che anche lui, come il compagno di squadra Tadej Pogacar, può vincere le corse in maniera eroica.

MATTEO JORGENSON (MOVISTAR) voto 7: è arrivato solo il terzo posto, ma per lui rimane una giornata positiva. Mette in mostra una discreta gamba con cui riesce a tenere il ritmo dei compagni di fuga, chiarendo perché doveva essere lui l’uomo di riferimento della Movistar in questa settimana. Alla fine è terzo, superato anche da Bonnamour, però recupera quattro minuti e rientra in gioco per un piazzamento di rilievo in classifica generale.

Parigi-Nizza 2022, Brandon McNulty: “Incredibile, quest’oggi pensavo addirittura di ritirarmi”

VALENTIN MADOUAS (GROUPAMA-FDJ) voto 8: alla fine è settimo e perde le ruote della fuga sulle prime rampe del Col de la Mure. Però, fino a poco prima, è il più vispo di tutta la comitiva e nelle quattro salite precedenti è sempre il primo a scollinare, guadagnandosi il diritto di vestire la maglia a pois di miglior scalatore nella giornata di domani.

PRIMOZ ROGLIC (JUMBO-VISMA) voto 7: lo sloveno conferma di essere l’uomo più in forma della Parigi-Nizza. Ma questa volta, se le sue performance erano state ‘coperte’ dall’andamento generale della Jumbo-Visma, stavolta lo sloveno si è ritrovato solo negli ultimi chilometri rendendosi attaccabile. Chiude in prima persona sul tentativo di Martinez, non volendo lasciare nulla al caso. Azioni da padrone della corsa.

GUILLAUME MARTIN (COFIDIS) voto 6: il ‘filosofo’ ha sempre buone idee, ma non riesce ad attuarle come dovrebbe o vorrebbe. Non riesce ad entrare nella possibile fuga di giornata, allora sul Col de la Mure prova ad inventarsi un numero d’alta scuola partendo tutto da solo per scalare un po’ la classifica. Obiettivo lontano dall’essere centrato, ma almeno ci ha provato….

NAIRO QUINTANA (ARKEA-SAMSIC) voto 5: visto che ieri durante la cronometro è stato il peggiore dei big, ci si aspettava almeno un guizzo da parte del colombiano. Guizzo che non è arrivato, anche se per buoni tratti del Col de la Mure si è vista l’Arkea-Samsic lavorare per un eventuale scatto. A 1’45” da Roglic, ma ci si aspetta sempre qualcosa di più da parte sua.

STEVEN KRUIJSWIJK (JUMBO-VISMA) voto 4: arriva l’altra faccia della medaglia per la squadra olandese. Se in qualche modo poteva essere preventivabile un calo di prestazioni di Wout van Aert e Christophe Laporte, nella gara odierna doveva entrare in campo il luogotenente di Roglic per proteggerlo: missione fallita per lui, che ha lasciato l’ingrato compito a Rohan Dennis. Non una bella notizia per Roglic…

Foto: LaPresse

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