Ciclismo
Parigi-Nizza 2022, pagelle settima tappa: Roglic vince senza fatica, si rivede Joao Almeida
Settima tappa in archivio in questa Parigi-Nizza 2022 che ogni giorno diventa più spettacolare. L’ascesa finale sul durissimo Col de Turini, rendeva quella di oggi la “tappa regina” e infatti, i nomi più importanti si sono presi il palcoscenico. Non tradisce le attese Primoz Roglic che controlla gli avversari e vince facile in volata su Dani Martinez, Simon Yates e Nairo Quintana.
PAGELLE SETTIMA TAPPA PARIGI-NIZZA
PRIMOZ ROGLIC, voto 9: si vede che la condizione non è ancora al top, ma lo sloveno è semplicemente troppo forte per i suoi avversari. Prima va a chiudere in prima persona sullo scatto di Adam Yates, poi attacca lui mettendo in crisi gli altri. Entrano in quattro nell’ultimo chilometro e sullo scatto finale, non c’è nessuno che possa batterlo. La vittoria finale è sempre più vicina.
DANI MARTINEZ, voto 8: il suo compagno Adam Yates ci prova per primo, ma è evidente che il capitano della Ineos sia il colombiano. È l’unico a rimanere con Roglic quando attacca e forse la sua presenza è anche l’unico motivo per cui lo sloveno non se ne sia andato da solo. Sullo scatto finale ci prova ed è quello che va più vicino alla ruota del vincitore. Sale sul podio provvisorio, con ottime probabilità di rimanerci nella tappa di domani.
SIMON YATES, voto 7: forse il meno attivo dei quattro in testa. Prova ad attaccare Roglic solo in un’occasione, per poi accontentarsi di provare a contenere i danni. Dovrà difendere il secondo posto da Martinez che gli è dietro di soli 13″. Tra la buona prestazione a crono e l’arrivo di oggi, la sua Parigi-Nizza è più che positiva.
NAIRO QUINTANA, voto 6: il colombiano ci prova, si stacca, ci riprova timidamente e poi si ristacca definitivamente. L’impressione è che non abbia più le gambe per stare con atleti che arrivano ora nel pieno della maturità sportiva, ma con il suo talento infinito riesca comunque ad essere competitivo. Risale al quinto posto della generale, ma dopo le vittorie al Tour de la Provence e al Tour des Alpes Maritimes et du Var ci si aspettava di più.
ADAM YATES, voto 6,5: non ci aveva lasciato grandi impressioni nella prima tappa, quando ha rischiato di perdere tanto tempo nel finale, abbiamo definito la sua prova a cronometro come una delle meno convincenti tra gli uomini di classifica, anche oggi il suo attacco è sembrato piuttosto velleitario, eppure il britannico occupa la quarta posizione nella generale e difficilmente verrà attaccato da altri. Il corridore della Ineos sta facendo il suo dovere, silenziosamente ma efficacemente.
JOAO ALMEIDA, voto 7: non una buona Parigi-Nizza per lui nel complesso. Arrivava tra i favoriti, se non per la vittoria almeno per un podio, ma prima il crollo della seconda tappa e poi il tanto tempo perso a cronometro ne hanno totalmente ridimensionato gli obiettivi. Ieri aveva dato buoni segnali che sembravano essere stati smentiti già a 70 km dal traguardo quando ha rischiato di staccarsi in un tratto poco impegnativo. Anche all’attacco del Col de Turini sembrava in difficoltà, solo per poi riapparire nel finale, riuscendo per un attimo a riagganciarsi ai quattro di testa. Parigi-Nizza salvata rientrando in top10 e salendo in testa alla classifica della Maglia Bianca.
ALEKSANDR VLASOV, voto 5: il russo resiste finchè può sul Col de Turini, ma alla prima accelerazione non riesce a seguire i migliori. Tanta fatica per lui nel finale, arrivando a 1’13” da Roglic. Perde due posizioni in classifica scendendo al settimo posto. Primo momento di vera difficoltà in una stagione finora ottima.
PIERRE LATOUR, voto 4,5: crollo verticale in classifica per il francese. La sua terza posizione era sicuramente quella più in bilico prima dell’arrivo delle montagne più dure, ma la prestazione odierna è decisamente sotto le aspettative. È il primo a staccarsi in salita tra gli uomini di classifica, ancor prima che Yates attacchi. Arriverà quattordicesimo ad oltre 2′ dalla testa. Persa un’occasione ghiottissima di ottenere un risultato di grande prestigio.
Foto: LaPresse