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Pattinaggio artistico: la situazione degli atleti colpiti dalla guerra. Il rapporto della Federazione ucraina

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Uno degli elementi di novità che stanno contraddistinguendo l’attuale guerra in Ucraina rispetto a tutti gli eventi passati è sicuramente la componente legata al web e alle comunicazioni. Mentre stiamo a tutti gli effetti assistendo al primo confronto in diretta, con centinaia e centinaia di testimonianze live da parte dei cittadini tramite i social network, anche i canali ufficiali cercano di informare la popolazione nel modo più rapido possibile, servendosi proprio di media come Facebook, Twitter, Instagram e Telegram. Anche le Federazioni sportive si stanno muovendo sotto questo principio, come per esempio quella ucraina di pattinaggio di figura che, nella mattina del 6 marzo, ha pubblicato una stories proprio su Instagram contenente un aggiornamento circa i membri della Nazionale presenti nel territorio.

Una semplice tabella, in cui viene riportato il nome dell’atleta di riferimento, la sua attuale posizione, e la data dell’ultimo effettivo contatto. Tanti i pattinatori ancora in Patria, molti tra l’altro in territori ad altissimo rischio. Ivan Shmuratko, convocato in tempi di pace per i Mondiali di Montpellìer, si trova infatti in questo momento nella Capitale Kiev, sempre più assediata dalle truppe russe. Fortissima apprensione anche per la coppia d’artistico formata da Sofia Holichenko-Artem Darenskyi (anche loro purtroppo solo sulla carta della partita in Francia) dall’ultimo update ancora a Dnipro, una delle città più colpite dai bombardamenti dall’inizio dell’invasione.

Se la danzatrice Oleksandra Nazarova è riuscita ad evacuare dalla propria città, lo stesso non si può dire del partner Maxim Nikitin, purtroppo fermo a Kharkiv, altra località particolarmente dilaniata dalle bombe. Fuori dal Paese invece l’ultima personalità più nota, Anastasiia Shabotova.

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Attualmente, oltre quelli citati, sono ancora undici gli atleti presenti nel suolo ucraino, di cui due (Daria Kurkadduìyum e Sershi Sokolov) di stanza ad Odessa, una delle mete più ambite dagli invasori, vista la sua posizione strategica per creare una linea di continuità territoriale e chiudere lo sbocco al mare all’Ucraina.

Foto: LaPresse

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