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Pattinaggio artistico, l’ISU ha deciso: nessun russo ai Mondiali 2022. Kogan: “Decisione discriminatoria”

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Anche l’International Skating Union accoglie la raccomandazione del CIO. La Federazione internazionale di pattinaggio (ISU), visto la delicatissima situazione in Ucraina, ha infatti deciso di non fare partecipare nessun atleta facente parte della Russia e della Bielorussia ai Campionati ufficiali, compresi i Mondiali 2022 in scena a Montpellier (Francia) dal 21 al 27 marzo. L’ufficialità, dopo tante voci che dimostravano tutto il contrario di tutto, è arrivata nella mattina di martedì 1 marzo 2022.

A seguito della raccomandazione del CIO, al fine di tutelare l’integrità delle competizioni di pattinaggio su ghiaccio e per la sicurezza di tutti i partecipanti alle competizioni internazionali di pattinaggio su ghiaccio – si legge – il Consiglio ISU sulla base dell’articolo 17.1.q)i) della Costituzione ISU, ha convenuto che con immediato a effetto e fino a nuovo avviso, nessun pattinatore appartenente ai membri ISU in Russia (Unione russa di pattinaggio e Federazione russa di pattinaggio di figura) e Bielorussia (Unione di pattinaggio bielorusso) sarà invitato o autorizzato a partecipare a competizioni internazionali di pattinaggio su ghiaccio compresi i campionati ISU e altri eventi ISU. Lo stesso vale per i Funzionari elencati nelle rispettive Comunicazioni e/o Regolamenti ISU in Russia e Bielorussia“.

Una notizia che ha di fatto seccamente smentito quanto sostenuto negli scorsi giorni proprio dai principali organi competenti russi, i quali avevano cassato qualsiasi ipotesi di esclusione. E proprio la FFKKR, dunque la Federazione russa, non ha particolarmente digerito la scelta dell’ISU, esprimendo forte rammarico in una nota pubblicata nel sito ufficiale e sui canali social: “La Federazione russa di pattinaggio artistico, come l’intera famiglia russa di pattinaggio artistico, è estremamente delusa dalla decisione del Consiglio dell’Unione internazionale di pattinaggio (ISU) di rimuovere gli atleti russi da tutte le competizioni e gli eventi organizzati sotto l’egida dell’ISU“.

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Il Presidente della FFKKR Alexander Kogan è andato poi ancora più nello specifico, parlando di “decisione discriminatoria” ai microfoni di championat.org: “Crediamo e abbiamo sempre creduto che lo sport sia al di fuori della politica, che sia uno dei principi base del movimento olimpico, quindi è un peccato. Si tratta ovviamente di una decisione discriminatoria. Faremo di tutto per i nostri atleti e allenatori in modo che abbiano l’opportunità di allenarsi e competere“.

Tra i grandi indignati anche l’ex Campione Olimpico e allenatore Evgeni Plushenko: “Non posso tacere. Come atleta e qualsiasi persona sana di mente, condivido la posizione che lo sport sia fuori dalla politica. Ma in realtà questo non lo vediamo: lunedì FIFA e UEFA hanno escluso le nostre squadre da tutte le competizioni dopo che il CIO ha chiamato a sospendere i nostri atleti in tutti gli sport! Oggi, l’International Skating Union ha vietato ai russi di partecipare alle competizioni. Questo è un grosso errore! Non puoi mischiare lo sport con la politica, non puoi punire gli atleti e privarli del diritto di esibirsi e competere come fanno ora. Questa è discriminazione e violazione diretta dei diritti degli atleti. I nostri pattinatori hanno dimostrato di essere i più forti al mondo. L’interesse per il pattinaggio artistico non sarà lo stesso senza i nostri atleti. Le sanzioni che vengono applicate ai rappresentanti della Russia nello sport sono inadeguate e politicizzate. Se i nostri atleti non partecipano alle competizioni internazionali, le vittorie verranno svalutate, perché i più forti in molti sport resteranno a casa”. 

Foto: LaPresse

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