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Pechino 2022, la Cina nega di aver chiesto a Putin di ritardare l’invasione dell’Ucraina
Mentre in territorio ucraino la tensione non accenna a diminuire il fronte diplomatico continua ad intrecciarsi con quello sportivo. Se una miriade di eventi in terra russa hanno subito cancellazioni o spostamenti, in queste ore calde l’attenzione dei media si è rivolta verso la presunta richiesta cinese di ritardare l’invasione ucraina, al fine di attendere l’epilogo dei Giochi.
Fermo restando che il concetto di tregua olimpica esiste da sempre e rappresenta in qualche modo un tacito accordo tra le parti, il Ministero degli Esteri cinese ha negato tale avvicendamento con i dirigenti russi. Le esternazioni dei diplomatici di Pechino smentiscono dunque il rapporto dell’intelligence statunitense, il quale indicava che alti funzionari cinesi avevano una conoscenza diretta dei piani della Russia prima che la Nazione entrasse in guerra.
Il portavoce del Ministro degli Esteri Wang Wenbin ha commentato così gli ultimi risvolti del caso: “Tale pratica di distogliere l’attenzione e trasferire la colpa è spregevole, i pro ei contro degli sviluppi della questione ucraina sono molto chiari”.
“Coloro che hanno creato il problema dovrebbero essere quelli che lo annullano – rilancia Wang – Dovrebbero assumersi seriamente le dovute responsabilità e intraprendere azioni reali per alleviare la situazione e risolvere il problema invece di scaricare la colpa sugli altri”. Difficile che la verità venga a galla, ma considerando che Putin ha interrotto un’astinenza di oltre un anno dalle visite diplomatiche per recarsi personalmente in Cina è presumibile che la questione sia stata quantomeno dibattuta durante le Olimpiadi pechinesi.
Foto: Lapresse