Ciclismo
Perché Roglic e van Aert hanno lasciato la vittoria a Laporte? Cos’è successo alla Parigi-Nizza
L’omaggio al gregario. Il ciclismo si sa: è gambe, testa, ma anche lealtà nei confronti di chi tante volte pedala per vedere vincere i propri capitani. E allora, se capita l’opportunità di “restituire” il favore, perchè non farlo.
Siamo a 6 km circa dalla fine della prima tappa della Parigi-Nizza, la Jumbo-Visma sull’ultima côte fa letteralmente esplodere il gruppo: se ne vanno i favoriti Primoz Roglic, Wout Van Aert e Christoph Laporte. Nessuno gli sta dietro, i tre compagni di squadra volano via per iniziare di fatto una parata di 6000 metri che li porterà al traguardo.
Da lì il bel gesto. Lo sloveno e il belga parlottano e decidono che a tagliare per primo il traguardo sarà il gregario francese, lo stesso che qualche chilometro prima è stato il primo ad intensificare il ritmo per quell’azione di forza.
“Ho provato ad attaccare – ha raccontato Laporte al traguardo – abbiamo alzato il ritmo sin dall’ultima discesa e poi abbiamo rinforzato in salita. Mi sono girato ho visto che Primoz (Roglic, ndr) era lì ed era rimasto solo Zdenek Stybar con noi, è incredibile (poi è arrivato Van Aert, ndr)”.
Poi colmo di gioia e col simbolo del primato sulle spalle ha aggiunto: “Ancora non ci credo. Se qualcuno me l’avesse detto stamattina, non gli avrei creduto. Per questo devo ringraziare la mia squadra, Primoz e Wout, arrivare in tre davanti della stessa squadra è pazzesco. A 1 km dalla fine mi hanno detto che avrebbero lasciato vincere me, è stato davvero un bel regalo che mi hanno fatto”.
Foto: Lapresse