Salto con gli sci
Salto con gli sci, Coppa del Mondo Oberstdorf 2022. Riparte la sfida tra Kobayashi e Geiger per la Sfera di cristallo
I Mondiali di volo di Vikersund sono passati in archivio, ma la manifestazione iridata ha rappresentato solamente il prologo del pirotecnico finale di stagione del salto maschile. Restano infatti ancora due tappe di Coppa del Mondo, entrambe da disputarsi su Flying Hills! Dunque, dopo aver conferito le medaglie iridate, è giunto il momento di assegnare anche la Coppa di specialità di volo, la cui classifica verrà determinata da quattro gare individuali che andranno in scena tra il weekend alle porte e quello venturo.
In realtà anche la Sfera di cristallo assoluta è ancora in bilico. La partita tra Ryoyu Kobayashi e Karl Geiger è tutta da giocare, in quanto il giapponese guida la classifica generale con un margine di soli 58 punti sul tedesco, che peraltro nel fine settimana sarà impegnato proprio in casa. Infatti nei prossimi giorni gli atleti si confronteranno sull’Heini-Klopfer-Schanze di Oberstdorf.
Come gli appassionati ben sapranno, questa località bavarese una delle culle del salto con gli sci, ivi praticato dal 1909. Già nel 1925 venne costruito il primo trampolino artificiale, lo Schattenbergschanze, destinato a diventare uno degli impianti di culto della disciplina come uno dei palcoscenici della Vierschanzentournee. Il trampolino di volo vede invece la luce alla fine degli anni ‘40, come conseguenza dell’embargo internazionale posto in essere dopo la fine della seconda guerra mondiale nei confronti degli atleti tedeschi, a cui venne impedito, tra le altre cose, di partecipare ai Giochi olimpici invernali del 1948. Con la prospettiva che tale esilio potesse durare ancora a lungo, ma con la volontà di riportare la Germania al centro della scena del salto con gli sci, tre saltatori di Oberstdorf – Sepp Weiler, Heini Klopfer e Toni Brutscher – ebbero allora l’idea di costruire in loco un gigantesco trampolino, più grande anche del leggendario Bloudkova Velikanka di Planica, per trasformare Oberstdorf nella location privilegiata dove stabilire i record del mondo.
Heini Klopfer, che oltre a essere un atleta era anche laureato in architettura, progettò il nuovo impianto. Il magnate dell’industria mineraria Willi Huber fece da mecenate e la nuova struttura poté vedere la luce nella valle Stillach, qualche chilometro più a sud rispetto allo Schattenbergschanze, venendo inaugurata da un salto dello stesso Klopfer il 2 febbraio 1950. L’investimento e il progetto si rivelarono un successo clamoroso poiché a cavallo dei mesi di febbraio e marzo 1950 andò in scena la “settimana del volo con gli sci”, durante la quale si registrarono ben 100.000 spettatori. Nel corso della manifestazione il record del mondo, all’epoca detenuto dallo svizzero Fritz Tschannen e fissato a 120 metri, venne migliorato tre volte, venendo infine portato a 135 metri dallo svedese Dan Netzell.
La volontà degli ideatori del trampolino di farne il luogo privilegiato per ottenere il primato mondiale si rivelò pienamente soddisfatta, poiché Oberstdorf mantenne tale ruolo per quasi due decenni. Nel 1961 lo jugoslavo Joze Slibar fu il primo uomo a volare oltre i 140 metri, quindi nel 1967 il norvegese Lars Grini divenne il primo a toccare la fatidica misura di 150. Sul finire degli anni ’60, con la costruzione dell’immenso Letalnica bratov Gorišek, Planica si riprese il centro della scena. L’impianto sloveno venne edificato sotto la supervisione proprio di Heini Klopfer. Questi però non vide mai il completamento del nuovo complesso, poiché morì prematuramente nel 1968, stroncato da un infarto a soli 50 anni. Da quel momento il trampolino di Oberstdorf porta il suo nome. L’Heini-Klopfer-Schanze originale venne ricostruito per la prima volta nel 1973 e in una seconda occasione nel 2016, creando l’attuale struttura. A oggi è stato teatro di 26 gare di primo livello, di cui 20 valevoli per la Coppa del Mondo.
Sono cinque i saltatori in attività a vantare un successo sull’attuale impianto di volo bavarese. L’austriaco Stefan Kraft si è imposto 2 volte nel 2017, mentre hanno raccolto 1 affermazione anche il norvegese Daniel-Andre Tande (oro iridato 2018), lo sloveno Timi Zajc (2019), il giapponese Ryoyu Kobayashi (2019) e il polacco Kamil Stoch (2019). Infine non va dimenticato come il tedesco Richard Freitag nel 2013 abbia primeggiato nell’ultima gara andata in scena sulla precedente versione del trampolino. Qualunque sia il profilo della struttura, nessun atleta è mai arrivato a quota 3 vittorie. Pertanto nel weekend Kraft avrà l’occasione di diventare l’uomo più vincente di sempre sull’Heini-Klopfer-Schanze.
Se si guarda ai podi, sono tredici i saltatori in attività ad averne già incamerata almeno una sul trapolino di volo di Oberstdorf. La classifica è capitanata da Kraft e Stoch, issatisi a 3.
3 – KRAFT Stefan [AUT] (2-0-1)
3 – STOCH Kamil [POL] (1-1-1)
2 – FREITAG Richard [GER] (1-0-1) *
2 – WELLINGER Andreas [GER] (0-2-0)
2 – EISENBICHLER Markus [GER] (0-1-1)
2 – KUBACKI Dawid [POL] (0-1-1)
1 – KOBAYASHI Ryoyu [JPN] (1-0-0)
1 – TANDE Daniel-Andre [NOR] (1-0-0)
1 – ZAJC Timi [SLO] (1-0-0)
1 – ITO Daiki [JPN] (0-1-0) *
1 – KLIMOV Evgeny [RUS] (0-1-0)
1 – KASAI Noriaki [JPN] (0-0-1) *
1 – AMMANN Simon [SUI] (0-0-1) *
* Ogni asterisco rappresenta un podio ottenuto sulla precedente versione del trampolino. Va dunque rimarcato come Richard Freitag sia l’unico atleta capace di classificarsi nella top-three sia prima che dopo il rifacimento della struttura
Volgendo invece lo sguardo ai vari movimenti nazionali, e sommando tutti i podi ottenuti sull’Heini-Klopfer-Schanze, si nota come Austria e movimento tedesco siano appaiati. Cionondimeno, gli austriaci vantano il doppio dei successi rispetto ai teutonici.
16 (8-4-4) – AUSTRIA
16 (4-6-6) – GERMANIA [All-Inclusive]
11 (5-2-4) – FINLANDIA
11 (4-3-4) – NORVEGIA
6 (3-2-1) – GIAPPONE
6 (1-3-2) – POLONIA
4 (1-2-1) – SLOVENIA [Compresa Jugoslavia]
3 (0-2-1) – CECOSLOVACCHIA
2 (0-1-1) – SVIZZERA
1 (0-1-0) – ITALIA
1 (0-1-0) – RUSSIA
1 (0-0-1) – SVEZIA
Dunque un podio anche per l’Italia. Merito di Roberto Cecon, secondo classificato nella gara che si disputò il 25 febbraio 1995.
Foto: La Presse