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Salto con gli sci

Salto con gli sci, Mondiali volo Vikersund 2022. Kobayashi, Kraft e Stoch provano a riscrivere la storia della disciplina

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I Giochi olimpici di Pechino 2022 sono terminati da tre settimane, ma il salto con gli sci ha altre medaglie da assegnare! Infatti da giovedì a domenica Vikersund sarà teatro della XXVII edizione dei Mondiali di volo con gli sci. Si tratta di una manifestazione in cui tre atleti cercheranno di scrivere la storia. Il primo è Ryoyu Kobayashi, che va alla caccia della “stagione perfetta”. Il giapponese, oltre a essere in piena corsa per la conquista della Sfera di cristallo, si è già fregiato della Tournée dei 4 trampolini e dell’oro olimpico. Arpionare il titolo mondiale di volo gli permetterebbe di primeggiare in un altro contesto differente, arricchendo il proprio palmares.

Attenzione però a Stefan Kraft, che potrebbe anche essere considerato il favorito assoluto per il successo finale. L’austriaco è in gran forma e coltiva il sogno di laurearsi Campione del Mondo anche sugli impianti più imponenti in assoluto. A oggi, solamente un atleta è stato in grado di vincere l’oro iridato su ogni tipologia di trampolino (piccolo, grande, di volo). Parliamo di Hans-Georg Aschenbach, capace dell’impresa quasi mezzo secolo orsono.   Anche Kamil Stoch accarezza l’idea di riscrivere di proprio pugno la storia della disciplina. Il veterano polacco ha primeggiato su ogni fronte, eccezion fatta proprio per il Mondiale di volo. Se dovesse sfatare il tabù, diventerebbe il secondo uomo di sempre dopo Matti Nykänen ad aver trionfato in ogni ambito immaginabile.

MONDIALI DI VOLO – LA STORIA
L’idea di assegnare un titolo mondiale anche su trampolino di volo emerse tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70. L’evento divenne realtà nel 1972, dopodiché si decise di mandare in scena la manifestazione negli anni dispari, dandole cadenza biennale, in maniera tale da riempire gli inverni privi di Giochi olimpici o Mondiali di sci nordico.
Tuttavia a metà anni ’80 la Fis riformò la frequenza dei propri appuntamenti iridati, disputandoli ogni due inverni anziché ogni quattro e spostandoli proprio negli anni dispari. Nel salto con gli sci, per evitare di far collidere il Mondiale di volo con quello di sci nordico tout-court, si scelse quindi di traslare l’evento negli anni pari.
Non va peraltro dimenticata una particolarità. I Mondiali di volo sono l’unica competizione a disputarsi sulla lunghezza delle 4 serie.

Salto con gli sci, Pechino 2022: Kobayashi sfata il tabù del grande evento e vince l’oro su trampolino piccolo!

Quella di Vikersund 2022 sarà la XXVII edizione dell’evento. Sinora ventitre differenti saltatori si sono laureati campioni del mondo nei voli. Fra di essi, in tre sono stati in grado di bissare il proprio titolo. Il terzetto è composto dallo svizzero Walter Steiner (1972, 1977), dal tedesco Sven Hannawald (2000, 2002) e dal norvegese Roar Ljøkelsøy (2004, 2006). Nessuno è invece mai riuscito a imporsi per tre volte.
Sono sei gli atleti in attività a essersi già messi al collo un oro iridato di volo. Si tratta di Noriaki Kasai (1992), Simon Ammann (2010), Severin Freund (2014), Peter Prevc (2016), Daniel-Andre Tande (2018) e Karl Geiger (2020).

Se allarghiamo il discorso alle medaglie tout-court, sono undici gli uomini tutt’ora in azione ad averne conquistata almeno una:
2 – PREVC Peter [SLO] (Oro 2016; Bronzo 2014)
1 – KASAI Noriaki [JPN] (Oro 1992)
1 – AMMANN Simon [SUI] (Oro 2010)
1 – FREUND Severin [GER] (Oro 2014)
1 – TANDE Daniel-Andre [NOR] (Oro 2018)
1 – GEIGER Karl [GER] (Oro 2020)
1 – STOCH Kamil [POL] (Argento 2018)
1 – GRANERUD Halvor Egner [NOR] (Argento 2020)
1 – KRAFT Stefan [AUT] (Bronzo 2016)
1 – FREITAG Richard [GER] (Bronzo 2018)
1 – EISENBICHLER Markus [GER] (Bronzo 2020)

In tema di nazioni, sono otto i movimenti in grado di produrre un campione del mondo su trampolino di volo e dieci quelli capaci di raccogliere almeno una medaglia. Il Paese più blasonato in assoluto è indiscutibilmente la Germania, unica entità nazionale a poter contare su sei diversi iridati di volo e la sola ad aver raggiunto quota sette titoli. I tedeschi erano stati appaiati dall’Austria nella somma totale dei podi, ma proprio nell’ultima edizione di Planica 2020 hanno ripreso il largo.
18 (7-6-5) – GERMANIA [All-Inclusive]
16 (4-8-4) – AUSTRIA
12 (2-3-7) – FINLANDIA
11 (4-5-2) – NORVEGIA
6 (2-1-3) – REP.CECA [All-Inclusive]
4 (3-1-0) – SVIZZERA
3 (2-1-2) – SLOVENIA [All-Inclusive]
2 (2-0-0) – GIAPPONE
2 (0-1-1) – POLONIA
2 (0-0-2) – ITALIA
Le due medaglie di bronzo italiane portano entrambe la firma di Roberto Cecon. Il friulano concluse alle spalle di Noriaki Kasai e Andreas Goldberger nel 1992; dopodiché ripeté il risultato nel 1994, quando si piazzò dietro Jaroslav Sakala ed Espen Bredesen.

TEAM EVENT
I Mondiali di volo si sono arricchiti di una prova a squadre solamente a partire dal 2004. In questa competizione esiste un autentico duopolio, poiché tutti i titoli iridati messi in palio sono stati vinti dalla Norvegia (2004, 2006, 2016, 2018, 2020) o dall’Austria (2008, 2010, 2012). I più attenti avranno notato come manchi il 2014. D’altronde quell’anno fu impossibile disputare il team event a causa della bufera di vento che aveva colpito Harrachov.

Per quanto riguarda il conto totale delle medaglie nelle prove a squadre, la situazione è la seguente:
7 (5-1-1) – NORVEGIA
5 (3-0-2) – AUSTRIA
4 (0-3-1) – FINLANDIA
4 (0-3-1) – GERMANIA
2 (0-1-1) – SLOVENIA
2 (0-0-2) – POLONIA

STORIA VIKERSUND
In questo piccolo borgo di circa tremila anime sulle rive del lago Tyrifjorden, distante una cinquantina di km dalla capitale Oslo, si ha testimonianza di gare di salto sin dal 1894. Il primo impianto permanente, denominato Vikersundbakken, venne edificato a metà degli anni ’30.

All’inizio degli anni ’60, constatando il successo dei trampolini di volo eretti in Germania Ovest, Austria e Jugoslavia, anche la Norvegia decise di dotarsi di una struttura analoga. Alfine la località prescelta fu proprio Vikersund, che vinse un duro ballottaggio interno con Rena. La costruzione del nuovo impianto cominciò nel 1964 e terminò nel 1966, venendo subito benedetta dalla realizzazione del primato mondiale da parte di Bjørn Wirkola.

Da allora il trampolino è stato più volte ristrutturato. L’ultimo intervento significativo è stato effettuato nel 2010, quando l’attuale struttura è diventata la prima a essere concepita seguendo i più recenti parametri stabiliti dalla Fis per i flying hills. Nell’ultimo decennio il borgo della contea di Buskerud è quindi diventato il teatro privilegiato per stabilire il record del mondo.
L’11 febbraio 2011 venne abbattuta per la prima volta la fatidica soglia dei 240 metri, merito del norvegese Johan Remen Evensen. Dopo poco più di quattro anni, il 14 febbraio 2015, venne raggiunta anche la pietra miliare dei 250 metri grazie allo sloveno Peter Prevc.
L’attuale primato mondiale riconosciuto dalla Fis, pari a 253.5 metri, è stato realizzato il 18 marzo 2017 da Stefan Kraft. Tuttavia non va dimenticato come il salto più lungo di sempre sia stato firmato dal russo Dimitry Vassiliev, che il 14 febbraio 2015 si spinse a 254.0 metri, sbattendo però la schiena contro il terreno. Per questa ragione viene considerato salto caduto e non omologato ufficialmente come record del mondo.

Sinora sul Vikersundbakken si sono tenute 28 gare individuali di primo livello. Di esse 24 hanno avuto valore per la Sfera di cristallo, a cui vanno aggiunte 4 edizioni dei Mondiali di volo (1977, 1990, 2000, 2012).
Sono diciotto gli atleti ad aver primeggiato in questo contesto. Fra di essi il più vincente in assoluto è l’austriaco Gregor Schlierenzauer, unico uomo capace di imporsi in ben 4 occasioni (2009, due nel 2011, 2013).
Sono invece sei i saltatori in attività ad aver già trionfato a Vikersund. Peter Prevc ha festeggiato 3 volte (2015 e due nel 2016). Hanno inoltre in carniere 1 successo Severin Freund (2015), Kamil Stoch (2017), Robert Johansson (2018) e Domen Prevc (2019).

Se si guarda ai podi, si contano tredici uomini tuttora in azione ad aver raccolto almeno un piazzamento nella top-three. Questa graduatoria è capitanata dall’ormai quasi cinquantenne Noriaki Kasai, con 4.
4 – KASAI Noriaki [JPN] (0-1-3)
3 – PREVC Peter [SLO] (3-0-0)
3 – AMMANN Simon [SUI] (0-2-1)
2 – FANNEMEL Anders [NOR] (0-2-0)
2 – FORFANG Johann Andre [NOR] (0-1-1)
2 – KRAFT Stefan [AUT] (0-1-1)
1 – FREUND Severin [GER] (1-0-0)
1 – STOCH Kamil [POL] (1-0-0)
1 – JOHANSSON Robert [NOR] (1-0-0)
1 – PREVC Domen [SLO] (1-0-0)
1 – KOBAYASHI Ryoyu [JPN] (0-1-0)
1 – HAYBÖCK Michael [AUT] (0-0-1)
1 – TANDE Daniel-Andre [NOR] (0-0-1)

Volgendo invece lo sguardo ai vari movimenti nazionali, si evince come sul Vikersundbakken la potenza egemone sia l’Austria. Per il ruolo di seconda forza è partita aperta tra Norvegia (in grado di sfidare gli austriaci sui podi) e Slovenia (vicini ai rot-weiß-rot per vittorie).
19 (9-6-4) – AUSTRIA
16 (4-8-4) – NORVEGIA
10 (1-5-4) – GIAPPONE
9 (7-0-2) – SLOVENIA
9 (3-2-4) – FINLANDIA
7 (3-2-2) – GERMANIA [All-Inclusive]
4 (1-1-2) – POLONIA
4 (1-2-1) – SVIZZERA
3 (0-1-2) – CECOSLOVACCHIA
1 (0-1-0) – CANADA
1 (0-0-1) – ITALIA
1 (0-0-1) – RUSSIA
Dunque un podio anche per l’Italia. Merito di Roberto Cecon, che il 19 febbraio 1995 si classificò in terza posizione alle spalle di Andreas Goldberger e Takanobu Okabe.

Capitolo team event. Sinora a Vikersund ne sono andati in scena cinque. Austria e Norvegia hanno conquistato 2 vittorie a testa (anche se va rimarcato come gli austriaci abbiano fatto proprio l’oro iridato di volo 2012), mentre l’ultimo successo è andato alla Slovenia.

Foto: La Presse

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