Editoriali
Sci alpino, chi è Cameron Alexander. Il carneade che ha fatto esultare il Canada dopo 7 anni
E’ successo di tutto nella prima delle due discese di Coppa del Mondo di sci alpino a Kvitfjell (Norvegia). La pista si è velocizzata, favorendo gli atleti partiti con i pettorali alti. Ne è venuta fuori la gara più pazza della stagione, con Niels Hintermann e Cameron Alexander che hanno trionfato a pari merito, precedendo di 12 centesimi il campione olimpico di superG Matthias Mayer.
Lo svizzero Hintermann non può considerarsi una sorpresa assoluta. Si tratta di un atleta in forte crescita, già sul podio quest’anno a Bormio ed in Val Gardena: il botto, in questo caso, era nell’aria e si è materializzato sulle nevi scandinave. Il canadese Alexander è invece un vero e proprio carneade.
Lo sciatore della Foglia d’Acero è giovane, sebbene non di primissimo pelo: a luglio compirà 25 anni, comunque un’età ancora molto verde per un velocista. Nella stagione in corso non era mai approdato in zona punti: ciò significa che non aveva mai agguantato un piazzamento tra i top30 in discesa. A dirla tutta, il suo miglior risultato nell’annata in corso era stato un 40° posto a Wengen. Insomma, un atleta di livello non eccelso, neppure convocato per le Olimpiadi di Pechino 2022.
In passato, ad ogni modo, qualcosina aveva fatto vedere, ottenendo ben quattro piazzamenti in zona punti nell’anno solare 2020, prima che un infortunio serio gli facesse perdere quasi tutto il 2021. Con Kvitfjell, inoltre, deve avere un rapporto speciale, perché il 7 marzo 2020 colse quello che, sino ad ora, era il suo miglior risultato della carriera, un decimo posto. Oggi, con il pettorale n.39, ha disputato la gara della vita.
Il Canada non vinceva una gara nella Coppa del Mondo maschile di sci alpino dal 2015, quando Dustin Cook si impose nel superG di Meribel. L’ultima affermazione in discesa risaliva invece al 1° marzo 2014, quando ancora una volta fu proprio Kvitfjell il teatro dell’apoteosi di Erik Guay. Evidentemente gli sciatori nord-americani vanno a nozze sul tracciato scandinavo, dove ogni anno si gareggia nel mese di marzo, dunque con neve primaverile.
Il tempo dirà se Cameron Alexander saprà confermarsi o se quello odierno verrà ricordato come l’exploit di un singolo giorno. Quel che si può affermare con certezza, tuttavia, è che il Canada sarà competitivo a lungo nei prossimi anni, perché può contare su una nidiata di ottimi sciatori come James Crawford, Brodie Seger e Broderick Thompson, quest’ultimo rimasto vittima oggi di una brutta caduta.
Foto: Lapresse