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Sci alpino, le piste di Courchevel e Meribel ospiteranno i Mondiali 2023. Un antipasto importante per gli azzurri, ma non per tutti

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La Coppa del Mondo di sci alpino vive la sua ultima settimana ed in programma ci sono le consuete finali di stagione. Ad ospitarle quest’anno saranno le città francesi di Courchevel e Meribel, sedi anche dei Campionati del Mondo 2023. Una possibilità dunque importante per gli atleti per testare le piste della prossima rassegna iridata, ma non tutti avranno questa occasione. 

Per una decisione molto strana della FIS, questa settimana alle finali, le gare veloci si disputeranno tutte a Courchevel, mentre quelle tecniche si terranno a Meribel, cosa che non accadrà nei prossimi Mondiali. Infatti nella rassegna iridata gli uomini saranno di scena solamente a Courchevel (tranne per lo slalom parallelo), mentre le donne saranno protagoniste in quel di Meribel.

Una Sofia Goggia, dunque, non potrà testare la pista di discesa dei prossimi Mondiali, che sarà dunque una totale novità per le atlete, visto che a Meribel non si corre addirittura dal 2015, quando si tennero proprio le finali di Coppa del Mondo. Sono passati ormai sette anni e solo poche atlete che hanno corso quella volta sono ancora presenti, tra queste Lara Gut-Behrami, ma anche le nostre Federica Brignone ed Elena Curtoni.

Sci alpino, i titoli ancora da assegnare nelle Finali di Coppa del Mondo a Courchevel/Meribel

Si è detto degli uomini impegnati a Courchevel, ma l’ultima gara maschile nella località francese risale addirittura al 1979, con il gigante vinto da Ingemar Stenmark. Gli specialisti delle prove tecniche, però, non avranno ancora l’occasione di provare il tracciato, visto che questa settimana saranno impegnati a Meribel, mentre discorso diverso per gli uomini-jet che tra prove di discesa e gare possono veramente testare la pista dei Mondiali.

Certamente un’occasione importante per Dominik Paris e compagni, con l’altoatesino che ha certamente nel mirino i Mondiali del prossimo anno, per provare a centrare soprattutto un oro che in discesa manca all’Italia addirittura dal 1952, quando Zeno Colò vinse ad Oslo.

FOTO: LaPresse

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