Slitte
Slittino, Kurt Brugger: “Abbiamo già un doppio femminile. Triste quello che è successo a Kevin Fischnaller”
La stagione degli sport da budello, slittino in particolare, si è ampiamente conclusa e ha vissuto il suo momento cruciale in occasione dei Giochi Olimpici invernali di Pechino 2022. Momento ideale per fare il punto della situazione di quanto visto, di quanto vedremo in futuro, e sulla squadra azzurra, con Kurt Brugger, capo degli allenatori dello slittino italiano. Ospite di SpeedOnIce2u, formati di Sport2u, l’altoatesino ha analizzato il movimento azzurro assieme a Claudio Cavosi.
Com’è stata l’Olimpiade nel complesso? “Dal mio punto di vista devo dire che mi è dispiaciuto che fosse tutto chiuso, incominciando dall’assenza degli spettatori, perchè altrimenti avremmo vissuto uno spettacolo davvero splendido. Per la nostra squadra tutto si è complicato già prima del via con la positività di Kevin Fischnaller. Quando è arrivata la notizia abbiamo vissuto quei giorni con grande tensione. Nessuno sapeva a chi sarebbe potuto capitare perchè era una situazione davvero molto delicata e tesa”.
Andando a parlare di quanto accaduto sulla pista di Yanqing, iniziamo dal singolo maschile, dominato da Johannes Ludwing, ma con l’Italia sul podio. “L’assenza di Kevin Fischnaller ha causato grande dispiacere. 4 anni di preparazione e poi succede una cosa simile: è davvero triste. Faceva male a tutti. Alla fine siamo stati fortunati a poter proseguire fino alla fine nonostante tutte le difficoltà. Dominik Fischnaller ha vissuto una gara di spessore. Nelle due ultime manche era durissima per lui. Resistere al ritorno di Felix Loch e Kristers Aparjods non è stato facile ma dà la conferma della sua crescita a livello mentale. Penso sia stupendo quello che ha fatto, dopo aver perso il bronzo nel 2018 per soli 2 millesimi si è rifatto alla grande. Sul fronte di Leon Felderer, invece, devo dire che è cresciuto molto in questa stagione. Siamo soddisfatti del suo percorso e di quello che ha fatto ai Giochi Olimpici. Ha partecipato anche al team relay a sorpresa (per la positività proprio di Dominik Fischnaller, ndr), ma si è fatto trovare pronto”.
Un team relay che, se la squadra fosse stata al completo, avrebbe potuto portare anche un podio all’Italia. “Si è rivelata una gara difficile per tutta la situazione che ci circondava. Dominik assente, Leon ha fatto quello che poteva, Andrea Voetter ha messo in atto una buona discesa ma, anche a livello di materiali, non ha saputo estrarre il massimo dal punto di vista della velocità”.
Rimanendo nel comparto femminile, il successo è andato a Natalie Geisenberger, con le rivali che hanno mancato la grande occasione. “Julia Taubitz ha dominato tutta la stagione ma le Olimpiadi sono un’altra gara, tutto è diverso. Sostenere la tensione è difficile per ogni atleta. Madeleine Egle, ad esempio, per me era una medaglia quasi scontata, ma ha rischiato di finire sul ghiaccio nella prima manche. Successivamente, da 17a ha saputo rimontare fino al quarto posto, ma è la conferma che ai Giochi nessuno può dare nulla per scontato. Hannah Prock ha fatto bene e ha chiuso quinta, confermando come l’Austria fosse fortissima a livello di squadra. Per la nostra pattuglia speravo in qualcosa di più per come si erano preparate sin dalla scorsa estate. Avevano grande voglia di fare bene, hanno dato tutto, ma non è andata come tutti pensavamo”.
Passando alla prova di doppio, gli azzurri non sono stati in grado di agguantare un podio che non era certo impossibile. “Si è gareggiato come sempre sulle due manche da tradizione olimpica. Emanuel Rieder e Simon Kainzwaldner, dopo un quarto posto iniziale non sono riusciti ad andare davvero al loro limite. C’è poco da fare, se si vuole una medaglia con i Cinque Cerchi o rischi tutto o non la puoi vincere contro rivali di questo livello. Emanuel si vedeva che non era il solito quando lasciava correre la slitta. Forse un pizzico di tensione ha inciso”.
La dominatrice dei Giochi, tuttavia, è stata la Germania con 9 ori sui 10 a disposizione negli sport da budello. Uno strapotere che rischia di rovinare la scena? “Anche noi stiamo valutando parecchio da questo punto di vista. La Germania è impareggiabile a livello di spese e studi per lo sviluppo delle slitte. Hanno 4 piste, hanno modo di fare test e tutto questo fa la differenza. Hanno gareggiato nella maniera migliore, ci mancherebbe, ma questo vantaggio tecnico si fa sentire. Nel monobob, per esempio, il mezzo è standard e questo potrebbe dare una mano per aumentare la competitività”.
Passando al futuro, entrando nel quadriennio olimpico che culminerà con Milano-Cortina 2026, cosa si sa a livello di slittino doppio femminile? “Al momento è stato inserito nel calendario della prossima Coppa del Mondo, ma l’ufficialità si avrà solamente a seguito del Congresso di Riga di giugno. Per l’Italia? Verena Hofer e Marion Oberhofer hanno provato un paio di discese a Igls e sarebbero pronte per l’avventura. Vedremo…”.
Foto: LaPresse